Un Piano zootecnico nazionale che consenta di favorire l’avvio di nuove attività di allevamento. È quanto chiede Assalzoo-Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici al Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli. L’Italia sconta un deficit in termini di alimenti di origine animale (-50% carni bovine, -40% carni suine, -20% latte, -75% pesce), che è costretta a colmare attraverso le importazioni. Il progetto dovrebbe quindi incentivare le produzioni nazionali con tutti i vantaggi che ne derivano. In primo luogo, in termini di sicurezza alimentare, favorendo la produzione di materie prime nazionali, promuovendo il Made in Italy, rispondendo a una crescente domanda di prodotti 100% italiani, ma anche con riguardo al benessere animale e al rispetto dell’ambiente, per produzioni sempre più sostenibili. Il piano può rappresentare un’opportunità di rilancio e sviluppo della zootecnia con il coinvolgimento determinate della mangimistica, il cui sviluppo poggia su cinque pilastri:
Sostenibilità – Per Assalzoo è necessario incentivare progetti per il rinnovamento degli impianti mangimistici per raggiungere un più elevato grado di sostenibilità e promuovere maggiori livelli di circolarità nel circuito alimentare. L’industria mangimistica impiega e valorizza circa 9 milioni di tonnellate all’anno tra coprodotti, sottoprodotti e residui dell’industria alimentare. Un risultato importante che può essere migliorato incentivando un sistema parallelo di raccolta capillare e aumentando le potenzialità degli stabilimenti dedicati allo stoccaggio, alla gestione e al trattamento dei residui dell’industria alimentare per renderli idonei e sicuri all’impiego in mangimistica.
Digitalizzazione e Infrastrutture – È questo lo strumento fondamentale per dare concreto avvio all’agricoltura di precisione, un concetto che comprende anche quello di “alimentazione animale di precisione”, un punto di vera svolta per una zootecnia sostenibile e competitiva. Ottimizzare le razioni alimentari consente di azzerare gli sprechi, di ottenere maggiore efficienza nutrizionale, qualità e sicurezza e di ridurre l’impatto ambientale, con una particolare attenzione al benessere e alla salute animale. I mangimi di precisione sono una tecnologia innovativa già in corso di sperimentazione ma che necessita di essere sviluppata sia in termini di ricerca che di realizzazione e promozione, per renderla accessibile all’interno di tutte le strutture di allevamento.
Contratti di filiera – L’integrazione di filiera è una strada percorribile per incrementare i livelli produttivi e migliorarne l’efficienza. ASSALZOO è stata capofila di una iniziativa di questo genere per rilanciare la produzione di mais che si è concretizzata con la firma dell’Accordo quadro per il mais da granella di filiera italiana certificata. L’Associazione ha poi aderito a OICB -Organizzazione Interprofessionale delle Carni bovine. Sono due primi progetti che danno ragione al bisogno di mantenere un dialogo costante tra gli attori della filiera per promuovere una migliore organizzazione della produzione, che necessitano però anche di risorse pubbliche per sostenere nel modo più efficiente l’attività di queste realtà.
Energie rinnovabili – Lo sviluppo futuro del settore agro-zootecnico richiede un ripensamento dell’utilizzo di materie prime idonee all’uso alimentare o mangimistico negli impianti di biogas. Serve un progetto che disincentivi questa pratica e che preveda l’impiego di materie prime alternative, dai rifiuti della ristorazione alle biomasse alle commodity non più utilizzabili nel food e nel feed. Negli ultimi tempi, inoltre, anche l’industria mangimistica sta ricevendo dai gestori di impianti di biogas richieste crescenti di “prodotti” da destinare ai biodigestori. È un’attività nuova che andrebbe regolamentata per ottimizzare la gestione delle poche risorse disponibili anche con un progetto di ricerca per la creazione di impianti dedicati alla produzione di una specifica linea di “alimenti” per biodigestori. La produzione di energia da fonti rinnovabili – non solo biogas ma anche fotovoltaico – potrebbe essere incentivata dall’istituzione di certificati verdi attraverso i quali viene riconosciuto l’impegno della filiera per il raggiungimento di un bilancio neutro in termini di emissioni nocive.
Ricerca e innovazione – Progetti di ricerca pubblica e privata devono essere finanziati in maniera adeguata per poter fornire al settore primario tutti gli strumenti di cui ha bisogno. È inoltre importante che siano favorite le sperimentazioni in campo per dotare gli operatori della filiera di strumenti all’avanguardia, in grado di offrire un vantaggio competitivo e di agevolare il conseguimento di elevati standard di sostenibilità, richiesti anche dalle nuove strategie del Farm to Fork.
“La sostenibilità, la qualità, la sicurezza alimentare, il benessere e la salute animale sono le grandi sfide che attendono la mangimistica e la zootecnia italiana e mondiale”, sottolinea Marcello Veronesi, presidente di Assalzoo. “Il nostro comparto è una componente essenziale dell’industria alimentare nel suo ruolo di cerniera tra produzione primaria e allevatori. La sua attività – aggiunge Veronesi – è sempre stata di importanza strategica per lo sviluppo della zootecnia del nostro Paese, un apporto testimoniato dall’aumento della produzione mangimistica dal dopoguerra a oggi. Questo risultato è stato reso possibile grazie alla continua attività di ricerca e innovazione che ha consentito di fornire alimenti sani, sicuri e di qualità nel rispetto di standard sempre più elevati. Tutti valori che ritroviamo anche nei prodotti di origine animale made in Italy: carne, latte, formaggi, uova e pesce”, conclude Veronesi.
Il quadro completo del piano di rilancio mangimistico e zootecnico è contenuto in un documento più dettagliato che Assalzoo ha inviato nei giorni scorsi al ministro Patuanelli.