La prima edizione del Report Ambientale di Assalzoo indica la mangimistica come un tassello virtuoso della filiera agro-zootecnica. L’impatto ambientale della produzione negli stabilimenti è molto limitato mentre il contributo per il miglioramento del profilo di sostenibilità della zootecnia è significativo grazie alle azioni compiute dai mangimisti. Il documento è stato presentato in una conferenza trasmessa via streaming alla presenza del presidente dell’Associazione Marcello Veronesi. L’incontro è stato moderato da Carlo Alberto Pratesi di Eiis.
Il documento definisce lo stato dell’arte del settore e le direttrici lungo le quali dovrà muoversi per rendere la zootecnia ancora più green. Nella sua introduzione Veronesi ha individuato le misure adottate dai mangimisti con risvolti positivi per l’ambiente, dalla circolarità alla ricerca per sviluppare gli additivi dalla capillarità della presenza dei mangimifici sul territorio all’alimentazione di precisione. “I mangimisti vogliono giocare un ruolo importante nel perseguire l’obiettivo comune di zootecnia a impatto zero”, ha detto Veronesi.
Il contenuto del report è stato illustrato da Massimo Marino di LCE, società che ha collaborato con Assalzoo alla sua realizzazione. In particolare i risultati di un’indagine sulla carbon footprint dei mangimi e sul ruolo dei mangimifici, e sull’integrazione del comparto nella filiera zootecnica. Tra valorizzazione di co- ed ex prodotti alimentari, l’approvvigionamento responsabile di materie prime e l’efficienza della produzione, la mangimistica è in grado di contenere l’impronta ambientale di tutta la filiera.
Presente all’incontro trasmesso via streaming anche Giovanna Parmigiani di Confagricoltura. Parmigiani si è soffermata sul miglioramento del settore primario in termini di emissioni inquinanti, certificate da Ispra, e di attenzione al benessere animale, denunciando il mancato riconoscimento economico dei risultati fin qui conseguiti. Ha sottolineato anche la necessità di valorizzare la fissazione del carbonio e l’importanza del trasferimento del valore aggiunto lungo la catena.
Chiamata in causa dall’intervento di Parmigiani, la grande distribuzione ha preso parte all’incontro con Claudio Mazzini di Coop Italia. Coop e Confagricoltura hanno concluso di recente un accordo per riconoscere economicamente il valore di filiere zootecniche sostenibili per portare questo valore al consumatore. Nella sua breve relazione Mazzini ha anche illustrato i cambiamenti degli acquisti a seguito della pandemia di Covid-19 e ha ravvisato un aumento degli acquisti di prodotti che garantiscono etica e sostenibilità.
La presentazione del report si è conclusa con le parole del segretario generale di Assalzoo Lea Pallaroni sul miglioramento degli indici di conversione dei mangimi, in generale e di alcune fra le principali filiere zootecniche. Pallaroni ha fatto cenno anche alle riserve sulla Strategia Farm to Fork e alla rigidità dei disciplinari di produzione delle Dop che limitano la flessibilità nell’utilizzo di residui della lavorazione di altre produzioni alimentari per la preparazione dei mangimi.
Leggi qui l’intero Report Ambientale 2020 di Assalzoo realizzato in collaborazione con Lce
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