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Attenzione per la diffusione dell’influenza aviaria ad alta patogenicità

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La diffusione in corso dell’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) in diverse regioni del mondo, accanto ai recenti casi individuati prima nei mammiferi e poi proprio nel bestiame, sta suscitando preoccupazioni nella comunità internazionale: a lanciare questo nuovo allarme è la WOAH, l’Organizzazione Mondiale per la Sanità Animale, che in collaborazione con i suoi centri di riferimento, le reti di esperti OFFLU e i membri sta monitorando attentamente la situazione per valutare i rischi per gli animali e gli esseri umani

Sebbene l’HPAI colpisca principalmente pollame e uccelli selvatici, l’influenza aviaria può occasionalmente essere trasmessa ai mammiferi, compresi gli esseri umani: negli ultimi due anni, si è registrato un aumento dei casi di influenza aviaria H5N1 segnalati in mammiferi terrestri e acquatici. Le recenti segnalazioni di HPAI nel bestiame da latte negli Stati Uniti, che mostrano sintomatologia come la diminuzione della lattazione, un appetito ridotto, letargia, febbre e disidratazione, destano preoccupazione poiché tali infezioni potrebbero indicare un aumento del rischio che i virus H5N1 si adattino meglio ai mammiferi e potenzialmente si trasmettano agli esseri umani e ad altri animali da allevamento.

Le indagini iniziali finora non hanno rivelato alcuna specifica adattamento né agli esseri umani né ai mammiferi ma, tuttavia, sono in corso diversi studi per esplorare ulteriormente la virulenza e la trasmissibilità di questi virus, incluso tra il bestiame, e per valutare il rischio di trasmissione agli animali e agli esseri umani, attualmente considerato molto basso. Ma non impossibile.

La WOAH in tal senso ha pubblicato alcuni suggerimenti da seguire: in particolare l’Organizzazione suggerisce ai membri di segnalare sempre, in maniera tempestiva e trasparente, i casi e i sospetti casi rilevati, attività definita “cruciale per mantenere una buona comprensione della situazione della malattia e prevenire qualsiasi tipo di disinformazione”. Oltre alla sorveglianza, i membri sono invitati a monitorare e investigare a fondi i casi nelle specie non aviarie, segnalarli alle autorità sanitarie di competenza e alla stessa WOAH, attuare rigide regole di bio-sicurezza e proteggere gli esseri umani adottando misure precauzionali, ìcos da poter evitare in fine di imporre restrizioni commerciali ingiustificate.