Nessun rischio per chi mangia uova e polli e, comunque, il focolaio di aviaria in un allevamento avicolo a Ostellato in provincia di Ferrara, l’unico confermato sul territorio nazionale, è stato subito messo sotto osservazione da luglio scorso, circoscrivendo l’infezione – possibile solo tra animali – con l’abbattimento dei capi contagiati e escludendo, solo “per precauzione”, la vendita dei prodotti. È il punto sulle operazioni condotte illustrato dall’Unità di Crisi del ministero che si è riunita nei giorni scorsi a Bologna presso la sede della Regione, riunione a cui hanno partecipato rappresentanti del Ministero della salute e delle Regioni a particolare vocazione avicola: Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Umbria, dell’ Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, dell’ IZS delle Venezie, Centro di Referenza nazionale per l’influenza aviaria, dei Carabinieri per la tutela della salute.
Anche se al momento tutti i controlli effettuati su altri allevamenti hanno dato esito negativo, l’Unità di crisi ha deciso comunque a scopo precauzionale di estendere le zone sottoposte a controllo sanitario anche all’alto Ferrarese e al basso Polesine e di rafforzare la vigilanza veterinaria negli allevamenti nonché le misure di biosicurezza. È stato confermato che verranno erogati gli indennizzi sulla base della normativa nazionale e comunitaria, con un impegno del ministro Beatrice Lorenzin a velocizzare le procedure per il risarcimento all’azienda interessata.
Dal ministero, in un comunicato, è arrivata la conferma “che non vi è alcun rischio collegato al consumo di uova e carni avicole” mentre “l’Unità di crisi resterà attiva per monitorare l’applicazione delle misure sanitarie concordate, valutare l’eventuale evoluzione della situazione epidemiologica e fornire alla cittadinanza un’informazione costante e tempestiva”.
La task force del ministero è entrata subito in azione inibendo la movimentazione di animali nel raggio di 10 km dall’allevamento di 128.000 galline colpito dal virus, un ceppo ad alta virulenza del tipo H7, mentre l’abbattimento degli animali è durato circa in sette giorni. Per massima precauzione, il primo cittadino ha annunciato un’ordinanza che punta al ritiro di tutte le uova in circolazione prodotte da quell’allevamento a partire dal 20 luglio, “solo allo scopo di prevenzione riguardo alla trasmissione del virus ad altri animali di specie avicola”. “Siamo più tranquilli, perché gli esperti ci hanno confermato che non ci sono pericoli per gli esseri umani”, ha detto il sindaco di Ostellato (Ferrara), Andrea Marchi.
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