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Avicunicoli e uova: il cambio di stagione traina la domanda

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Continua la tendenza positiva per il settore avicunicolo, a conferma che l’avvicinarsi delle temperature fredde favorisce il consumo di questi prodotti. È quanto emerge dal bollettino settimanale Ismea di informazione sui prodotti agricoli e agroalimentari. I consumi di carne di pollo erano partiti a settembre in maniera poco brillante, tuttavia nella settima di passaggio tra settembre e ottobre – si legge nel bollettino Ismea – sono aumentati fino a far registrare livelli di consumi elevati negli ultimi giorni.

 

A fronte di tale andamento, l’offerta ha fatto registrare di nuovo una riduzione delle scorte di animali vivi e ha assorbito integralmente l’invenduto dei macelli. Il quadro che ne risulta è di un sostanziale equilibrio: si rafforzano le aspettative positive per il breve-medio periodo legate all’offerta contenuta. Il tacchino continua a registrare una situazione di solido equilibrio con la domanda tradizionalmente in ripresa con la stagione autunnale. Eventuali scostamenti si registrano solo a livello di trasformazioni successive del prodotto, quindi imputabili alla normale dinamica delle promozioni previste dalla GDO per le diverse tipologie di prodotti.

 

Dopo il sensibile e repentino aumento delle settimane scorse, le quotazioni dei conigli hanno rallentato la domanda e si registra così una situazione di eccesso di offerta sia sul vivo che sul macellato. Per le uova si conferma l’offerta domestica risulta abbastanza contenuta, e contestualmente la domanda risulta in aumento per quanto riguarda le categorie di uova più pesanti usualmente destinate al consumo finale. Ne consegue che le quotazioni delle uova più grandi risultano stabili e in tendenziale rialzo. Anche le uova leggere, destinate all’industria, manifestano segnali di ripresa. Tuttavia le quotazioni permangono ancora al di sotto dei livelli diinizi ottobre 2013.

 

Foto: Pixabay

Cosimo Colasanto