Home Attualità Benessere animale: un concetto complesso ma cruciale

Benessere animale: un concetto complesso ma cruciale

149
0
allevamento bovini

Definire il benessere animale significa entrare in un concetto etico complesso e di grande rilevanza scientifica. Secondo la European Livestock Voice, molti consumatori europei sono preoccupati per il benessere degli animali da allevamento e da compagnia, e questo aspetto dell’allevamento è sempre più contestato. Le opinioni sul benessere animale sono molto personali e variegate; chiedendo a tre persone cosa significhi “benessere animale”, probabilmente si otterranno quattro risposte diverse. Per questo motivo, è interessante considerare cosa dice la scienza a riguardo.

Oggi, tutti i professionisti europei dell’allevamento sono soggetti a leggi basate su conoscenze derivanti dalla ricerca sul benessere animale: gli allevatori necessitano di un quadro normativo stabile e prevedibile e proprio per questo concordare una definizione basata sui progressi scientifici è fondamentale. Secondo l’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (WOAH), per benessere animale si intende lo stato fisico e mentale di un animale in relazione alle condizioni in cui vive e muore. Un animale gode di benessere se è sano, ben nutrito, al sicuro, non soffre condizioni spiacevoli come dolore, paura e angoscia e può attuare comportamenti fondamentali per il suo stato fisico e mentale. Il benessere animale richiede prevenzione delle malattie, cure veterinarie appropriate, riparo, gestione e nutrizione adeguate, un ambiente stimolante e sicuro e un trattamento umano sia durante la vita che durante la macellazione.

Il benessere animale è un concetto soggettivo, con una componente valoriale che non può essere spiegata solo dalla scienza. Le preoccupazioni etiche possono essere raggruppate in tre tipi principali: salute e funzionamento di base, stati affettivi degli animali e vita naturale. La maggior parte dei ricercatori concorda sull’importanza di tutti e tre gli aspetti, ma vi è meno consenso su dove tracciare la linea nei singoli aspetti. Ad esempio, fino a che punto possiamo imporre stress a breve termine o mantenere animali sociali in isolamento per benefici di salute a lungo termine?

L’approccio dei Cinque Domini

Il punto di partenza per le Cinque Libertà è un’inchiesta parlamentare britannica del 1965 sul benessere degli animali nei sistemi di produzione intensiva, un lavoro che ha sottolineato la necessità per tutti gli animali allevati di poter stare in piedi, sdraiarsi, girarsi, allungare gli arti e pulire tutte le parti del corpo. Queste libertà sono libertà dalla fame e dalla sete; libertà dal disagio, libertà dal dolore, lesioni o malattie, libertà di esprimere comportamenti normali, e libertà dalla paura e dall’angoscia.

Oggi, molti scienziati parlano dei Cinque Domini del benessere animale, che includono gli stessi elementi con un maggiore focus sullo stato mentale dell’animale. L’approccio scientifico prende il punto di vista dell’animale come punto di partenza: prima degli anni ’60, si parlava principalmente di salute animale, concentrandosi sulla percezione umana del dolore e della sofferenza visibili negli animali, con un approccio più limitato ma semplice alla questione, soprattutto per gli agricoltori. Poiché gli animali non possono esprimere direttamente le loro emozioni, la definizione e la valutazione del benessere animale dipendono molto dai risultati delle valutazioni scientifiche. Con i progressi nelle neuroscienze, la nostra base di conoscenze continua a crescere e la definizione di “benessere animale” sarà oggetto di dibattito e sviluppo.

Il bilanciamento tra considerazioni economiche e di benessere

Nel dibattito sul benessere animale, le persone tendono a enfatizzare preoccupazioni diverse, radicate nei valori umani. Alcuni sottolineano la libertà dalle malattie e dalle lesioni, altri l’esperienza di emozioni positive e l’assenza di dolore, altri ancora enfatizzano la possibilità per gli animali di vivere una vita naturale. Queste preoccupazioni formano criteri diversi per valutare il benessere animale, con notevoli sovrapposizioni: un animale con una malattia può provare dolore, mentre una buona salute è un buon punto di partenza per uno stato mentale positivo. Tuttavia, un approccio troppo semplificato può causare più danni che benefici, evidenziando la complessità del benessere animale.