Il bando per il finanziamento da 100 milioni di euro messo a punto da Ismea ha suscitato grande interesse fra le aziende agroalimentari alla ricerca di maggiore competitività. Tra i settori che più di altri sono stati sollecitati dall’iniziativa ci sono quello zootecnico, l’ortofrutta e la vitivinicoltura. Per una prima analisi delle reazioni che il bando ha suscitato nei diversi comparti Mangimi & Alimenti ha intervistato Raffaele Borriello, il direttore generale dell’Istituto di Servizi per il mercato agricolo alimentare.
Ismea negli anni ha affiancato le aziende agricole per la crescita competitiva del settore, quali servizi offre l’Istituto?
La strategia dell’Istituto si è mossa negli ultimi anni partendo da un’analisi dei fabbisogni delle imprese al fine individuare strumenti e servizi per accrescere la loro competitività. Abbiamo identificato e stiamo lavorando per affrontare i principali nodi critici: conoscenza, terra, giovani, credito e investimenti. In primis, le rilevazioni dei prezzi e le analisi dei mercati e delle filiere, effettuate con metodologie consolidate e collaudate, consentono alle imprese di disporre di un set informativo particolarmente ricco e profondo di informazioni quantitative e qualitative per supportarle nelle strategie per competere sul mercato.
Il sostegno ai giovani ed al ricambio generazionale in agricoltura è uno dei principali obiettivi che l’Istituto si pone. Il finanziamento di investimenti delle giovani imprese con contributi a fondo perduto e mutui agevolati e gli strumenti per facilitare l’accesso alla terra, con il primo insediamento e la Banca delle Terre Agricole, stanno dando importanti risultati. Inoltre, per favorire l’accesso al credito da parte delle imprese del settore, l’Ismea ha implementato il primo fondo di garanzia Basilea 2 compatibile in agricoltura che rilascia garanzie a favore di imprese agricole consentendo loro non solo di accedere al credito pur non disponendo di sufficienti garanzie ma di ottenere tassi di interesse più vantaggiosi rispetto al mercato.
Di recente, per favorire la ripresa degli investimenti nel settore agroalimentare, l’Ismea con lo strumento della finanza agevolata ha ampliato il suo raggio di azione anche alla trasformazione e commercializzazione e alla distribuzione, mettendo a disposizione 100 milioni di euro e proponendosi come un partner di riferimento per l’intera filiera agroalimentare.
A tal proposito Direttore, può tracciare un primo bilancio dell’interesse da parte della filiera del bando di finanza agevolata?
Il bando di finanza agevolata ha suscitato molto interesse da parte delle aziende agroalimentari: le domande di finanziamento ricevute superano di oltre tre volte la dotazione finanziaria del bando. A livello geografico abbiamo riscontrato una partecipazione diffusa in quasi tutta la Penisola, con una maggiore incidenza in Puglia, Lombardia, Emilia Romagna e Sicilia, mentre a livello settoriale i comparti produttivi più coinvolti sono quello zootecnico seguito dall’ortofrutticolo e dal vitivinicolo.
In cosa si sostanzia questo strumento e che progetti finanzia?
L’Ismea interviene finanziando progetti (di valore compreso tra 2 e 20 milioni di euro) presentati da società di capitale del settore agricolo ed agroindustriale che implichino investimenti attinenti la fase agricola, la trasformazione industriale, la commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari o anche la costituzione di piattaforme logistiche per il commercio. I finanziamenti (che prevedono fino a cinque anni di preammortamento e fino a dieci anni di ammortamento) sconteranno un tasso di interesse pari al 30% del valore del tasso di mercato. L’obiettivo è di rilanciare gli investimenti in un momento delicato per l’economia del Paese, puntando innanzi tutto sulla modernizzazione delle imprese, l’innovazione tecnologica e lo sviluppo di nuove strutture produttive. A quest’obiettivo si affianca anche la promozione dell’export delle aziende, mediante l’impulso ad investimenti in piattaforme logistiche e distributive.
Che ruolo ha la zootecnia? I finanziamenti potranno sostenere i processi di ammodernamento e miglioramento produttivo degli allevamenti?
La zootecnia è uno dei settori in cui l’equilibrio tra i costi degli input produttivi e i prezzi dei prodotti è particolarmente delicato, e situazioni anche temporanee di saturazione della domanda, o tensione sui prezzi delle materie prime possono compromettere seriamente la redditività degli allevamenti, innescando crisi di difficile risoluzione, anche per i lunghi tempi che la filiera necessariamente ha per reagire alle mutate condizioni di mercato. Lo abbiamo visto nei mesi scorsi con la questione del latte ovino in Sardegna. Interventi finanziari come quello messo a punto da Ismea con il bando di finanza agevolata, rispondono all’obiettivo di rendere il settore zootecnico più moderno, competitivo e pronto ad affrontare le sfide del mercato. Per il bando appena concluso abbiamo ricevuto domande di finanziamento per la realizzazione, l’ampliamento e l’ammodernamento di stalle, caseifici e impianti di lavorazione carni per un ammontare di investimenti pari a circa 80 milioni di euro.
Vito Miraglia