Nel 2017 la redditività degli allevamenti di bovini da carne è cresciuta. Lo evidenzia il rapporto “Rilevazione dei costi per partita de bovino da carne” pubblicato dall’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), che illustra i risultati del monitoraggio dei costi per partita dei vitelloni da ingrasso che l’Ismea realizza nell’ambito dell’Osservatorio economico della zootecnia. Dalla relazione emerge che lo scorso anno i profitti delle aziende che allevano bovini da carne sono migliorati rispetto al 2016.
L’Istituto precisa che, anche se i margini sono ancora esigui, sono diventati positivi in particolare i livelli di redditività delle aziende grandi – dotate di una dimensione media superiore ai 550 posti stalla – che ingrassano capi di razza Limousine e Charolais. Inoltre, pur restando in terreno negativo, i margini sono risultati migliorati rispetto al 2016 anche nelle aziende grandi che allevano bovini di razza Garonnese – più di 250 posti stalla – e in quelle più piccole che allevano Charolais e Limousine – meno di 550 posti stalla.
L’Ismea sottolinea che il miglioramento della redditività è stato determinato dal calo del costo dell’alimentazione – che costituisce la voce più rilevante del costo per capo dopo l’acquisto del ristallo -, dovuto alla flessione delle quotazioni dei cereali e degli alimenti proteici, soprattutto nei mesi primaverili e estivi. Inoltre, sul fronte dei ricavi sono stati determinanti i buoni risultati raggiunti nel quarto trimestre, che hanno risollevato il trend dell’intero anno.
Nel dettaglio, se si prendono in considerazione le aziende grandi con Charolais, si può osservare che nel 2017 i costi medi annuali di allevamento si sono attestati su 2,52 €/kg peso vivo, un valore inferiore ai 2,57 €/kg peso vivo dell’anno precedente, mentre i ricavi sono mediamente cresciuti, passando da 2,41 €/kg peso vivo nel 2016 a 2,53 €/kg peso vivo nel 2017. I capi sono stati venduti al macello a un peso vivo mediamente compreso tra i 710 e i 720 kg, contro un peso all’ingresso di circa 430 kg – si tratta di vitelloni maschi di età compresa tra nove e dieci mesi, già sottoposti dopo lo svezzamento a un periodo di pre-accrescimento nelle aziende di origine. L’incremento ponderale giornaliero dei vitelloni è stato pari a 1,48 kg/capo, con differenze relativamente contenute nel corso dell’anno, con una sosta media in stalla di 190 giorni.
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