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Carlo Licciardi (presidente Anacer): “Un accordo per garantire la salubrità dei prodotti di consumo”

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Quali sono le prospettive, in ottica di filiera, dell’accordo strategico appena sottoscritto?
Le prospettive credo siano ottime. Questo accordo è frutto di una presa di coscienza del fatto che ognuno di noi ha un ruolo che non è in contrapposizione con gli altri ma è semplicemente un ruolo diverso. Pertanto dobbiamo metterci insieme e cooperare per difendere l’intera filiera. La discriminazione o la creazione di condizioni di mercato di terzi senza che venga tenuta in considerazione l’opinione di chi poi deve operare in quel mercato, non può essere tollerata in quanto creerebbe delle distorsioni del nostro mercato rispetto ad altri mercati europei e conseguentemente subirebbe una concorrenza sleale creata dal sistema Italia. Tutto ciò per dire che questo accordo aumenterà la rappresentatività della filiera a tutti i livelli oltre che, mi auguro, creare delle sinergie tra le varie associazioni per ridurre i costi e diventare più efficienti.

Che significa per l’agroalimentare italiano sviluppare una consapevolezza di settore, sempre più radicata, soprattutto in termini di visione e di conquista di nuovi mercati?
Come ho detto prima, se non creiamo tutti insieme delle condizioni di mercato e un modo di operare che siano in linea con quelli degli altri Paesi europei sicuramente verremo schiacciati. La competitività deve essere generata all’interno delle aziende e non da fattori esterni quali politici o altro. L’agroalimentare italiano rappresenta una voce importante del PIL del Paese anche nei momenti di crisi e pertanto bisogna difendere questo valore piuttosto che minarlo con politiche tendenti a indebolire questa risorsa del Paese.

Per il settore cerealicolo, nello specifico, quali sono i risultati che si aspetta dall’accordo?
Personalmente credo che la cosa più importante deve essere la salubrità dei prodotti finiti che arrivano sul tavolo delle famiglie e quindi mi auguro che questi accordi e sinergie creino le condizioni affinchè questo possa essere realizzato senza demagogia e senza chiedere da una o dall’altra categoria cose che in pratica sono irrealizzabili.

Vito Miraglia