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Cereali: buona la produzione Usa, in difficoltà quella europea e canadese

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La produzione statunitense di grano e mais risulta abbondante. Merito delle recenti piogge, che hanno favorito la crescita delle culture. L’umidità del terreno è, infatti, fondamentale per lo sviluppo di queste piante. Al contrario, le condizioni metereologiche degli ultimi mesi hanno danneggiato le produzioni europea e canadese. È quanto riferisce Amandeep Kaur Purewal, analista dell’organizzazione britannica Agricultural & Horticultural Development Board, in un’intervista pubblicata sul sito feednavigator.com.

L’esperta osserva che le piogge hanno raggiunto i terreni statunitensi nel periodo in cui le piante ne avevano più bisogno. Invece, in Europa il clima caldo e secco ha ostacolato lo sviluppo delle colture, nel momento in cui l’umidità era fondamentale per la crescita dei vegetali. In Canada, poi, le piogge sono arrivate tardi, quando le temperature secche avevano già danneggiato le piante.

Per questo motivo, l’analista informa che l’International Grain Council (Igc) ha rivisto le stime produttive relative ai tre paesi: negli Stati Uniti la produzione di grano dovrebbe superare i 58.5 milioni di tonnellate (mt), in Europa dovrebbero attestarsi su 148.5 mt, mentre in Canada dovrebbe fermarsi a 28 mt.

La produzione europea dovrebbe, quindi, essere inferiore di 6,7 tonnellate per ettaro, circa il 5% in meno rispetto alla media stagionale. Di conseguenza i prezzi dei cereali europei dovrebbero alzarsi, mentre quelli statunitensi abbassarsi. La tendenza di mercato, dunque, vedrà prevalere un equilibrio tra i due valori.

Infine, la dott.ssa Purewal osserva che la qualità del grano europeo non è più superiore come un tempo a quella del mais: “Questo fenomeno va monitorato, perché influenzerà la quantità di grano o di mais utilizzato nell’alimentazione animale”.

 

Foto: Pixabay

redazione