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Cereali: Coceral, confermato il calo produttivo nel 2020 per l’Ue

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Previsioni riviste al ribasso per la produzione cerealicola. Coceral ha corretto le stime sull’output dei cereali per il 2020 nei 27 Paesi dell’Unione europea rispetto alle precedenti valutazioni di giugno. Resta così confermato il calo produttivo sul 2019. Nell’anno in corso il livello produttivo è fissato ora a 295,5 milioni di tonnellate, con una leggera limatura dai 299,2 milioni previsti in precedenza. In ogni caso si è sotto i 311,6 milioni dell’anno precedente. E il ribasso riguarda anche tanto le aree coltivate quanto le rese. 

Tra le diverse colture, tra il 2019 e il 2020, gli esperti hanno stimato un aumento della produzione per l’orzo e un calo per il grano (escluso quello duro). Pressoché stabile l’output di mais.

Grano

L’andamento è simile a quello della produzione cerealicola totale. Da giugno ad agosto il livello produttivo scende da 129,7 a 129,1 milioni di tonnellate. In entrambi i casi, dunque, sotto i 146,8 milioni dell’anno precedente. 

Determinante – fa sapere l’associazione europea dei produttori di cereali e semi oleosi – la contrazione in Francia e nei Paesi Balcanici non compensata a sufficienza dai Paesi baltici, scandinavi e dalla Polonia. 

Orzo 

Produzione rivista al ribasso anche per l’orzo: dai 63,4 ai 62,5 milioni di tonnellate, soprattutto per via del minor raccolto in Francia. In questo caso, però, c’è un incremento rispetto al 2019 quando l’output si era fermato a 62,1 milioni di tonnellate. Crescono anche le superfici seminate mentre le rese sono in flessione. 

Mais

A fronte di un aumento delle superfici e di una flessione delle rese, la produzione di mais è grosso modo stabile: 64,6 milioni di tonnellate contro i 64,8 del 2019. Tuttavia la precedente previsione aveva fissato il livello a una soglia maggiore: 66,8 milioni di tonnellate. Francia, Germania e Paesi balcanici sono stati penalizzati dal clima, caldo e secco.

Semi oleosi

Coceral stima un incremento della produzione totale di semi oleosi (colza, girasole e soia) da 29,2 nel 2019 a 29,5 milioni di tonnellate nell’Ue e nel Regno Unito per il 2020. Anche gli altri due indicatori sono in crescita. Rispetto alla valutazione di giugno, il dato è in rialzo.

Tra le singole colture, per la colza si passa dai 16,5 stimati a giugno ai 17 milioni grazie ai dati positivi sui raccolti di Germania, Polonia e Paesi balcanici. Questo porta il livello produttivo sopra i 16,9 milioni dell’anno passato. Corretta al ribasso la produzione di semi di girasole, da 9,6 a 9,4 milioni di tonnellate, un dato che la riporta in linea con quella dell’anno precedente. Per la soia, infine, la valutazione dell’output è in leggerissimo incremento rispetto a giugno ma comunque sopra il dato del 2019: si passa da 2,8 a 3,1 milioni di tonnellate anno su anno.

Italia

Per l’orzo e il mais le stime di agosto sono più ottimistiche di quelle di giugno, a differenze di quelle del grano. Rispetto al 2019 la produzione di orzo è comunque in calo da 1 milione a 950 mila tonnellate, quella di mais leggermente in ribasso da 6 a 5,9 milioni di tonnellate. Per il grano si passa da 3 a 2,8 milioni di tonnellate mentre il duro è stabile, da 3,80 a 3,84 milioni di tonnellate. Il livello totale di produzione di cereali passa comunque dai 14,6 milioni del 2019 ai 14,15 milioni del 2020 (in calo anche rese e superfici), nonostante una lieve rivalutazione delle stime precedenti. In leggero aumento – da 1,37 a 1,44 milioni di tonnellate – la produzione totale di semi oleosi anno su anno.

 

Foto: Pixabay

redazione