Gli aumenti previsti per la produzione di grano, mais e orzo, un’offerta maggiore che solo parzialmente assorbe la domanda di consumo, hanno fatto salire le proiezioni circa la produzione totale di cereali di 5 milioni di tonnellate (mese su mese), a 2.259 milioni di tonnellate, cosa che ha fatto salire anche le previsioni circa il commercio mondiale, aumentato di 6 milioni di tonnellate, a 417 milioni di tonnellate totali. Tuttavia la produzione totale di cereali nel 2022/23 è prevista in calo di 36 milioni su base annua, principalmente a causa di un raccolto di mais molto più ridotto: le scorte di riporto si ridurranno ulteriormente, con un calo di 8 milioni di tonnellate, a 592 milioni. Le spedizioni più contenute di mais e sorgo faranno calare il commercio di 7 milioni di tonnellate (anno su anno) e il recente clima eccessivamente secco, anche in alcune aree degli Stati Uniti, ha fatto calare le previsioni 2023-2024 sulla produzione totale di cereali di 2 milioni di tonnellate, a 2.292 milioni. Lo riportano gli ultimi dati dell’International Grain Council (IGC) di giugno.
L’indice dell’IGC per cereali e semi oleosi (Grains and Oilseeds Index, o GOI) ha guadagnato l’1% rispetto al report dell’IGC di maggio, sostenuto interamente da soia e riso.
È previsto un aumento considerevole del consumo di frumento e di soia: il nuovo declassamento dell’Argentina farà calare la produzione mondiale di soia, ma il numero più elevato di scorte iniziali garantirà comunque un aumento del commercio del 3% mese su mese. In aumento viene stimata anche la produzione di riso, in aumento di 5 milioni di tonnellate (a 514 milioni di tonnellate) e scorte invariate, grazie agli aggiustamenti delle stime per l’India, tra i principali produttori mondiali. Il commercio nel 2024 (gennaio/dicembre) è previsto leggermente più alto, a 55 milioni di tonnellate (+1 milione).