Una lieve flessione nella produzione, un aumento nel fatturato e nei costi di produzione, così come delle vendite al dettaglio e nell’export. Lo comunica Food and Drink Europe nel suo ultimo bollettino riferito al terzo quadrimestre del 2019. E sul fronte della produzione l’Italia ha fatto meglio della media europea.
Produzione
L’indice della produzione industriale nel segmento food and beverages ha raggiunto il valore di 105,8 punti, con una riduzione dello 0,2% rispetto al quadrimestre precedente. La flessione è stata più contenuta rispetto alla produzione manifatturiera totale (0,7%). E anche anno su anno la parte è andata meglio del tutto: rispetto allo stesso quadrimestre del 2018 la crescita della produzione del segmento ha superato quella dell’intero settore manifatturiero: +1,3% rispetto a -1,5%.
L’Italia ha fatto segnare numeri positivi, migliori della media europea: +0,6% di variazione congiunturale, +4,3 per quella tendenziale.
Fatturato
La tendenza è invece positiva per il fatturato dell’industria alimentare. Nel terzo quadrimestre l’aumento è stato dello 0,3%: l’indice è salito da 111,5 a 111,8. Peggio è andato al fatturato dell’intero settore secondiario: – 0,5%. Anno su anno si replica la tendenza vista nella produzione: il fatturato del food and beverages ha superato quello totale: 3,1% rispetto a -0,4%.
Buono l’andamento del fatturato per l’Italia: +0,8% sul quadrimestre precedente e +3,1% sullo stesso periodo del 2018.
Prezzi
I prezzi di produzione sono diminuiti dallo 0,4% nel terzo quadrimestre e maggiori dell’1,5% dello stesso periodo del 2018. Secondo i dati della Fao, invece, l’indice dei prezzi degli alimenti è diminuito dell’1% rispetto al periodo precedente e cresciuto del 2% con riferimento allo stesso periodo del 2018. Cereali, farina di soia e cacao, ad esempio, hanno visto, nel terzo quadrimestre, il loro prezzo scendere mentre per il caffè le quotazioni sono cresciute. Il confronto su base tendenziale dimostra invece un aumento dei prezzi mondiali per mais, cacao, zucchero, olio di soia, tra gli altri, e un calo per farina di soia, caffè, grano tenero, olio di palma.
Export e vendite al dettaglio
Negli ultimi quattro mesi del 2019 le esportazioni dell’Unione europea hanno raggiuno i 31 miliardi di dollari (in crescita costante da inizio anno), con un aumento di oltre l’11% rispetto allo stesso quadrimestre del 2018. Con le importazioni a quota 18,9 miliardi (stabili rispetto al periodo precedente ma a +2,9% su base tendenziale), la bilancia commerciale ha raggiunto un surplus di 12,1 miliardi di euro, +28% sul terzo quadrimestre del 2018. I cinque prodotti più spediti fuori dall’Unione europea (carne, pari al 28% dell’export totale, liquori e spiriti, latticini, vino, cacao/cioccolato/pasticceria) hanno fruttato 15,8 miliardi di euro.
Più prodotti, infine, nel carrello della spesa. Al dettaglio le vendite sono aumentate dello 0,1% rispetto al precedente quadrimestre, proseguendo il trend positivo. Anno su anno sono aumentate dell’1,1%, un valore inferiore della crescita delle vendite al dettaglio complessive, +2,8%. Col segno positivo anche i prezzi al consumo di food and beverages: +0,3%, mentre anno su anno +2,5%, più di prezzi agricoli, inflazione e prezzi della produzione del settore alimentare.
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redazione