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Commercio globale, lo scenario per il 2023

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Le rapide e continue mutazioni del quadro economico internazionale dal 2020 ad oggi, prima dovute alla pandemia alla quale in seguito si è aggiunto il conflitto russo-ucraino, hanno avuto un forte impatto in particolare sulle commodities, le cui quotazioni finanziarie si sono impennate senza mai mostrare segni di rientro. Il rallentamento dell’economia globale, che secondo l’ultimo report in materia del Ministero degli Affari Esteri e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy si manifesta in tutte le filiere produttive, si è visto in particolare nel settore turistico e in quelli ad esso riconducibili.

La bilancia commerciale italiana nel periodo gennaio-novembre 2022 mostra un aumento del valore delle esportazioni del 20,58%, pari a 573 miliardi di euro, ed un aumento anche in volume, molto più contenuto, pari al +0,3%. Esportazioni che, in termini non assoluti, primeggiano su Germania e Francia, mantenendosi dietro solo a quelle della Spagna. Tuttavia, la stessa bilancia commerciale mostra un aumento ancora più pronunciato delle importazioni, al 39,5% per un valore di quasi 605 miliardi e dell’1% in volume: un disavanzo pari a -32 miliardi di euro (a fronte di un avanzo di +41,8 miliardi nell’analogo periodo del 2021), da addebitare soprattutto al deficit energetico, che pesa in negativo per oltre 102 miliardi di euro.

Secondo le previsioni di Oxford Economics la crescita del PIL mondiale dovrebbe attestarsi a un +3,0% nel 2022, calando poi a un +1,3% nel 2023 mentre la domanda internazionale di beni e servizi in volume è previsto possa rallentare al +2,3% nel 2023 rispetto a un +5,4% dello scorso anno. Secondo le ultime previsioni dell’Istat, è attesa per il PIL italiano una crescita pari al +3,9% seguita da un rallentamento nel 2023, +0,4%, complice anche il freno alle esportazioni previsto per l’anno in corso. Secondo un rapporto recente della Commissione Europea la maggioranza degli ostacoli all’export è determinata da misure sanitarie e fitosanitarie che colpiscono anche il settore agroalimentare italiano. Meno critica la situazione sulle esportazioni di servizi, con un buon andamento (+34,8% nel 2022) che dovrebbe proseguire anche nel 2023 (+2,6%) e nel triennio successivo.