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Commodities alimentari, a marzo prezzi stabili

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A marzo i prezzi delle materie prime alimentari sono rimasti sostanzialmente stabili. L’aumento delle quotazioni dei prodotti lattiero-caseari e della carne è stato, infatti, compensato dal calo dei listini dei cereali, dell’olio vegetale e dello zucchero. Lo comunica l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite (Fao), precisando che a marzo l’Indice Fao dei prezzi alimentari si è attestato su una media di 167 punti, riportando un calo del 2% rispetto a febbraio e di circa il 3,6% rispetto al livello di marzo dello scorso anno.

L’Indice Fao dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari è salito per il terzo mese consecutivo, registrando un aumento del 6,2% rispetto al mese precedente. Il risultato è stato trainato dall’incremento della domanda di burro, formaggio e latte intero in polvere, dovuto alla previsione di una riduzione delle esportazioni dall’Oceania.

Anche l’Indice Fao dei prezzi della carne è salito leggermente, riportando un incremento dello 0,4% rispetto a febbraio. Merito soprattutto della crescente domanda d’importazioni di carni suine, bovine e avicole da parte della Cina.

L’Indice Fao dei prezzi dei cereali è invece sceso del 2,2% rispetto al mese precedente. Il calo sarebbe dovuto principalmente alla flessione delle quotazione del grano e del mais, che nei principali paesi produttori presentano ampi approvvigionamenti esportabili e prospettive di raccolto favorevoli. I prezzi internazionali del riso hanno tenuto, mostrandosi moderatamente più solidi.

L’Indice Fao dei prezzi dell’olio vegetale è diminuito del 4,4% rispetto a febbraio, a causa della debole domanda di olio di palma, dell’aumento della produzione di soia negli Stati Uniti e dell’accumulo di scorte di colza in Canada.

Infine, l’Indice Fao dei prezzi dello zucchero è diminuito del 2,1% rispetto al mese precedente. La flessione è dovuta al fatto che nei principali paesi produttori la produzione ha superato le previsioni. Secondo la Fao, le ultime stime indicano che in India il raccolto sarebbe aumentato dell’8% su base annua nel periodo compreso tra ottobre 2018 e gennaio 2019, e si prevede che il Paese asiatico supererà il Brasile come il maggiore produttore mondiale di zucchero.

Foto: Peter H_Pixabay

red.