Home Economia Comparto suino: nel 2015 diminuita domanda interna, ma export in crescita

Comparto suino: nel 2015 diminuita domanda interna, ma export in crescita

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carne peste suina

Nel 2015 il mercato dei suini ha attraversato una situazione difficile. Già penalizzato dell’embargo russo, è stato ulteriormente danneggiate dall’allarme lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sui presunti danni alla salute causati dal consumo di carni rosse e, soprattutto, di quelle lavorate. Questi due fattori hanno influenzato negativamente la domanda finale e i prezzi. È quanto emerge dal rapporto “Tendenze suino” pubblicato dall’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), secondo cui durante la seconda parte del 2015 i consumi interni di carne fresca e di salumi hanno subito un calo significativo, soprattutto quelli degli insaccati più elaborati, come salami e wurstel.

L’Istituto evidenzia, tuttavia, l’andamento positivo delle vendite dei salumi made in Italy sui mercati esteri nel 2015. Inoltre,sottolinea che il settore ha potuto giovare del calo dei costi di produzione, dovuto al deprezzamento dei mangimi, degli animali d’allevamento e, in misura inferiore, dei
prodotti energetici. Ma la riduzione dei costi non è stata sufficiente ad arrestare la contrazione della redditività degli allevatori: nonostante il primo semestre dell’anno avesse fatto sperare in un’inversione di tendenza, il 2015 si è chiuso in maniera negativa soprattutto a causa del crollo dei prezzi all’origine. L’Ismea sottolinea, infatti, che la redditività degli allevamenti suinicoli nazionali è stata fortemente compromessa dalla tendenza ribassista dei prezzi all’origine dei capi da macello pesanti.

Dal Rapporto emerge che nel 2015 il patrimonio suinicolo europeo è cresciuto mediamente dello 0,3%, mentre in Italia è rimasto sostanzialmente stabile. Ha, infatti, registrato lo 0,1% di crescita, attestandosi 8,7 milioni di capi. In calo, nell’ambito della categoria dei suini da ingrasso, solo i suini leggeri da 80 a 100 Kg (-0,6%). Sempre in Italia, nel 2015 sono aumentate del 3,4% le macellazioni, che hanno raggiunto gli 11 milioni di capi. È cresciuta dello 0,9% anche la produzione di salumi, mentre il fatturato dell’industria dei salumi è salito dello 0,7% rispetto all’anno precedente. L’Ismea precisa, infine, che il calo della domanda interna di carne fresca e salumi è stato accompagnato da un aumento del 5%, sia in valore che in volume, delle esportazioni.

Foto: © ilfede – Fotolia

redazione