Le biotecnologie agrarie rappresentano la soluzione più efficace e immediata per contrastare le perdite causate dai cambiamenti climatici. A sottolineare l’importanza dell’approccio biotecnologico per l’agricoltura del futuro, soprattutto per i Paesi in via di sviluppo, è una pubblicazione di John Wiley & Sons (Crop Adaptation to Climate Change), in cui alcuni tra i maggiori esperti nel settore del clima e dell’agricoltura hanno riportato i risultati di un progetto (il CGIAR Research Program on Climate Change, Agriculture and Food Security – CCAFS) focalizzato sulla ricerca di coltivazioni “a prova di clima”.
Secondo i ricercatori la maggior parte delle caratteristiche necessarie per fronteggiare climi più caldi, più secchi o più umidi sarebbero già nascoste in semi esistenti, ma per sfruttarle sarà necessaria una maggior applicazione delle biotecnologie, incluse le innovazioni negli ambiti della genomica e del transgenico.
“Questi risultati forniscono a chi sviluppa nuove varietà di piante le basi per stabilire le priorità delle ricerche dei prossimi vent’anni”, afferma Bruce Campbell, direttore CCAFS.
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s.s.