La trasformazione dei sistemi agroalimentari è una parte fondamentale del piano globale per limitare il riscaldamento a 1,5 °C e raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG). È stato questo il cuore del messaggio di Qu Dongyu, Direttore Generale della FAO, intervenuto alla Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite (COP29) tenutasi a Baku, in Azerbaigian.
Come riporta un comunicato stampa della stessa Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), Qu è intervenuto all’evento ad alto livello Cutting Carbon, Adapting Food Systems and Restoring Nature on the Path to 1.5C, dove ha sottolineato come agricoltori, pescatori e allevatori, “pilastri dei sistemi agroalimentari”, siano in prima linea di fronte alle crisi climatiche e alimentari: le crescenti difficoltà di accesso al cibo, ha ricordato Qu, colpiscono oggi 730 milioni di persone, aggravando la fame e l’insicurezza alimentare.
Sostenibilità, resilienza e cooperazione internazionale
La FAO ha identificato nei sistemi agroalimentari un’opportunità unica per affrontare sfide interconnesse, come la crisi climatica, la gestione delle risorse naturali e la sicurezza alimentare. Secondo Qu, la transizione verso sistemi più sostenibili richiede interventi urgenti quali “maggiori finanziamenti, un migliore utilizzo degli investimenti agricoli e l’adozione di soluzioni innovative”. Nel 2022, i sistemi agroalimentari hanno ricevuto solo il 23% dei finanziamenti globali legati al clima, circa 29 miliardi di dollari, a fronte di un fabbisogno stimato in 1 trilione di dollari annui fino al 2030: in questo senso, Qu ha sottolineato che i Paesi fragili, spesso esclusi da questi finanziamenti, sono i più colpiti dal cambiamento climatico. Per affrontare tali sfide, la FAO ha avviato progetti strategici in Somalia, Iraq e Burundi, con il supporto del Green Climate Fund, per promuovere resilienza e sostenibilità nelle comunità rurali vulnerabili.
Alla COP29 è stato presentato l’iniziativa Baku Harmoniya Climate Initiative for Farmers, parte del FAST Partnership lanciato alla COP27 in Egitto. Questa piattaforma mira a migliorare la qualità e la quantità dei finanziamenti climatici destinati al settore agroalimentare. Co-presieduta da Azerbaigian ed Egitto, l’iniziativa si allinea alla visione FAO per i “Quattro Miglioramenti”: migliore produzione, migliore nutrizione, migliore ambiente e migliore qualità della vita.
