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Coronavirus, i produttori di materie prime chiedono all’Ue di proteggere la filiera agroalimentare

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L’Unione europea deve intervenire quanto prima per evitare che la filiera agroalimentare subisca un duro colpo dall’emergenza dovuta al nuovo coronavirus. È necessario che sia garantito l’approvvigionamento delle materie nel continente per l’industria alimentare e gli allevamenti. È la richiesta che arriva da Fefac, Coceral e Fediol, le tre associazioni europee che riuniscono, rispettivamente, i produttori di alimenti zootecnici, di cereali e semi oleosi e di oli vegetali e alimenti proteici. E sul fronte dei mangimi, l’Ue faccia come l’Italia: gli alimenti zootecnici devono essere riconosciuti come beni essenziali nelle Linee guida sulla Gestione dei confini.

“La nostra priorità e la nostra missione principale è proteggere la salute degli animali e il loro benessere negli allevamenti e la filiera produttiva di latte, carne, uova”, ricorda Nick Major, il presidente di Fefac, la Federazione dei Produttori europei di mangimi. “Perciò sollecitiamo la Commissione europea di riconoscere ai mangimi lo status di bene essenziale nelle Linee guida Ue CoVid-19, un elemento cruciale per sostenere il mercato mangimistico al fine di scongiurare interruzioni della filiera e carenze di nutrienti essenziali agli animali da allevamento nell’Ue”.

Alimenti per animali bene essenziale

L’Europa è diventata ormai il cuore della pandemia di CoVid-19. Nelle ultime settimane, e negli ultimi giorni, i diversi Paesi membri hanno adottato delle misure di contrasto all’epidemia, imponendo limitazioni agli spostamenti e sospensioni delle attività produttive. Secondo le tre associazioni di categoria, con il prolungarsi di queste restrizioni, le aziende alimentari rischiano di andare incontro a carenze nell’approvvigionamento di beni e di conseguenza la popolazione. 

Per evitare situazioni di forte criticità, tuttavia, Fefac, Fediol e Coceral chiedono alla Commissione europea di includere gli alimenti per animali nella lista dei beni essenziali delle Linee guida per la gestione dei confini. Alcuni Stati membri, tra cui Belgio e Spagna oltre all’Italia, l’hanno già fatto, ma è necessario armonizzare le disposizioni a livello europeo. Gli animali da allevamento devono poter essere nutriti adeguatamente ogni giorno per rifornire, lungo la filiera, l’industria alimentare.

Libera circolazione delle merci

Un altro fronte di vitale importanza è quello dei trasporti. Nelle linee guida si stabilisce infatti che le misure di controllo “non dovrebbero minare la continuità dell’attività economica” e che “il libero trasporto di beni è cruciale per mantenere la disponibilità delle merci, in particolare di quelle essenziali come la filiera alimentare, incluso il bestiame”. Nel mercato unico “non dovrebbe essere imposta nessuna restrizione alla circolazione dei beni, soprattutto quelli essenziali”, si legge nel documento.

Per le associazioni è necessario che l’Ue e le autorità nazionali assicurino il trasporto di materie prime e beni alimentari, per il consumo umano e gli animali, anche se non deperibili, sempre nel rispetto di tutte le misure sanitarie e di sicurezza. Al contempo, nonostante la chiusura dei confini esterni dell’Ue, bisogna garantire che i mezzi che trasportano quelle materie prime che in Europa scarseggiano possano comunque fare ingresso nel continente. 

“Le nostre forniture sono europee, i beni si spostano all’interno dell’Europa con il surplus destinato alle esportazioni, ma importiamo anche materie prime che nell’Ue sono carenti. Negli ultimi giorni abbiamo assistito sempre più spesso a interruzioni nella fornitura di cibo e alimenti zootecnici, e siamo molto preoccupati per il futuro se CoVid-19 continuerà a diffondersi. L’Ue ha bisogno di proteggere la salute degli operatori nella filiera così che possano continuare ad assicurare la fornitura di cibo e mangimi”, spiega il presidente di Coceral, l’Associazione europea dei produttori di cereali, riso, semi oleosi, olio d’oliva e oli, Philippe Mitko.

Una posizione condivisa da John Grossman, presidente di Fediol: “Affinché i nostri impianti di trasformazione continuino a fornire oli vegetali e alimenti proteici è necessario che i beni essenziali continuino ad arrivare nei nostri stabilimenti per cui c’è assoluto bisogno che le materie prime siano trasportate verso l’Ue e dentro i suoi confini”.

Foto: Pixabay