L’analisi dell’andamento dei mercati curata da Crefis, Centro di Ricerche economiche sulle filiere sostenibili dell’Università Cattolica S.C. Su crefis.it sono disponibili gratuitamente, previa registrazione, altre informazioni aggiornate con cadenza settimanale o mensile, in funzione della disponibilità.
MATERIE PRIME: L’ANDAMENTO DEI MERCATI
Nei mesi di aprile e maggio 2021 è continuato il trend al rialzo per le materie prime destinate all’alimentazione animale, anche se nella seconda parte del mese di maggio incominciano ad esserci i primi segnali di un rallentamento dei prezzi, più per il mais che per la soia. Per quanto riguarda il mais, nel mese di aprile le quotazioni sono salite di un ulteriore 3,3% rispetto al mese di marzo, raggiungendo, per il prodotto nazionale con caratteristiche, i 236,2 euro/t come quotazione media mensile (tabella 1). Ma la quotazione media del mese di maggio ha messo a segno un ulteriore incremento pari a ben il 14,7% rispetto ad aprile, portando così lo scostamento rispetto alle quotazioni dello stesso mese dell’anno precedente dal 26,0% di aprile al 48,1% di maggio. Le quotazioni del mais contratto 103 hanno seguito sostanzialmente la stessa evoluzione nel tempo, ma fermandosi a livelli assoluti appena più bassi (269 €/t nel mese di maggio). Il mais di importazione, sia comunitario che non comunitario, a sua volta ha seguito la stessa evoluzione nel tempo. Va notato, tuttavia, come l’andamento di queste quotazioni riprenda in modo molto fedele quello dei prezzi medi USA (figura 1 e 2). Da notare come i prezzi nazionali del mais di importazione negli ultimi due mesi si siano molto avvicinati alle quotazioni USA prese a riferimento. Nelle ultime settimane di maggio, come anticipato, i prezzi sembrano aver subito una prima contrazione, ma si tratterà di verificare se questo primo rallentamento è il segnale di un cambiamento di trend o solo una fase di assestamento transitoria.
Con riferimento alla soia, si evidenzia un sostanziale allentamento del trend di crescita iniziato nell’agosto 2020 sui mercati internazionali; questo allentamento è evidente per le quotazioni USA e per il prodotto di importazione quotato a Milano: le quotazioni nazionali per la soia estera, sono aumentate, infatti, solo dell’1,8% tra aprile e marzo, e dell’1,4% tra maggio e aprile. Le variazioni rispetto agli stessi mesi dello scorso anno sono comunque elevatissime: +40,5% aprile 2021 su aprile 2020, +51,2% maggio 2021 su maggio 2020. Per la soia resta ancora confermato l’anomalo scostamento delle quotazioni del prodotto nazionale rispetto a quelle del prodotto di importazione; questo scostamento si è verificato a partire dal mese di marzo 2021 e si è andato approfondendo nelle settimane seguenti, fino a fine maggio. Anche per questa ragione, nel mese di maggio le quotazioni della soia nazionale sono risultate pari all’84% in più rispetto a quelle del mese di maggio del 2020. Lo stesso scostamento è pari al 72,8% nel caso della quotazione USA, quindi non molto inferiore rispetto alla quotazione del prodotto nazionale. Quindi, a ben vedere, resta piuttosto anomalo l’andamento delle quotazioni del prodotto di provenienza estera quotato sulla piazza di Milano.
FILIERA SUINICOLA: L’ANDAMENTO DEI MERCATI
Nei mesi di aprile e maggio 2021 i prezzi dei suini a peso vivo hanno continuato il percorso di progressiva stabilizzazione. Le quotazioni di aprile sono scese del -2,2% rispetto a marzo, mentre a maggio sono tornate a salire del +1,8%. Se confrontate con le quotazioni dello scorso anno, tuttavia, le variazioni sono pari a +5,8% aprile 2021 su aprile 2020, e ben +29,1% maggio 2021 su maggio 2020. L’analisi grafica degli andamenti permette di evidenziare come l’andamento del 2021 tenda piuttosto a seguire quelli del 2019, mantenendo una differenza positiva rispetto alle quotazioni molto anomale dei mesi di maggio, giugno e luglio 2020. Ciò è evidente soprattutto se si considera che le quotazioni di maggio 2021 sono risultate, fortunatamente, più alte del 21,1% rispetto a quelle del 2020.
Un lento ma progressivo assestamento delle quotazioni si è riversato anche sulle cosce fresche destinate al circuito tutelato. Le quotazioni di aprile 2021 sono risultate superiori rispetto a quelle del 2020 del 17% nel caso delle cosce leggere e del 15,7% per quelle pesanti; nel mese di maggio le stesse variazioni sono superiori al 24% per entrambe le tipologie. La filiera resta comunque in grave difficoltà a causa della sostanziale stabilità, a livelli storicamente bassissimi, delle quotazioni del prosciutto di Parma Dop da 9,5 kg e oltre: la quotazione è sostanzialmente ferma a 7,85-7,90 euro al chilogrammo.
A seguito dell’andamento così differenziato e divergente dei prezzi delle materie prime per l’alimentazione, in forte aumento negli ultimi mesi, e dei prezzi dei suini destinati alla macellazione, in sostanziale stabilità, la redditività degli allevatori è in sensibile contrazione negli ultimi mesi: a maggio l’indice di redditività è sceso del -2,9% rispetto ad aprile, e del -3,3% rispetto al mese di maggio del 2020. Dato che l’effetto dell’aumento dei prezzi della materia prima tende a crescere con il passare del tempo, ci si deve attendere un progressivo peggioramento della redditività anche nei mesi immediatamente successivi, a meno di un aumento significativo dei prezzi di vendita dei suini da macello.
di Gabriele Canali, Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e Direttore di Crefis
Foto: Pixabay