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Cresce ancora l’Indice dei Prezzi Alimentari FAO

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soia responsabile

A maggio, l’Indice dei Prezzi Alimentari della FAO è aumentato per il terzo mese consecutivo, raggiungendo 120,4 punti, con un incremento dello 0,9% rispetto ad aprile. Questo indice monitora le variazioni mensili dei prezzi internazionali di un paniere di prodotti alimentari globalmente commerciati. A rivelarlo, è la stessa FAO nel suo consuetudinario bollettino mensile.

L’Indice dei Prezzi dei Cereali della FAO è salito del 6,3%, spinto dall’aumento dei prezzi del grano a causa delle preoccupazioni per le condizioni sfavorevoli delle colture in Nord America, Europa e nella regione del Mar Nero. Anche i prezzi del mais sono aumentati, in seguito ai problemi di produzione in Argentina, causati dalla malattia dello spiroplasma, e in Brasile, a causa delle condizioni meteorologiche sfavorevoli. L’Indice dei Prezzi dei Prodotti Lattiero-caseari è cresciuto dell’1,8%, sostenuto dalla maggiore domanda del settore della vendita al dettaglio e dei servizi alimentari. Al contrario, l’Indice dei Prezzi dello Zucchero è diminuito del 7,5%, grazie alla buona stagione di raccolta in Brasile e alla diminuzione dei prezzi del petrolio greggio. L’Indice dei Prezzi degli Oli Vegetali è calato del 2,4%, con una diminuzione dei prezzi dell’olio di palma che ha compensato gli aumenti dei prezzi dell’olio di soia, colza e girasole. Infine, l’Indice dei Prezzi della Carne è diminuito dello 0,2%, con una riduzione dei prezzi delle carni di pollame e bovine, mentre sono aumentati quelli delle carni suine e ovine.

La FAO ha anche rilasciato le prime previsioni per la stagione 2024/25, anticipando una produzione cerealicola mondiale di 2.846 milioni di tonnellate, in linea con il record del 2023/24. Si prevede una diminuzione della produzione di mais e grano, mentre quella di orzo, riso e sorgo dovrebbe aumentare. L’utilizzo totale di cereali nel 2024/25 è previsto in crescita dello 0,5%, raggiungendo 2.851 milioni di tonnellate, e le scorte mondiali di cereali dovrebbero aumentare dell’1,5% a 897 milioni di tonnellate. Tuttavia, il commercio mondiale di cereali è previsto in calo dell’1,3%.