Home Economia Crescita del surplus agroalimentare UE: +8% a luglio 2024

Crescita del surplus agroalimentare UE: +8% a luglio 2024

39
0
pixabay

Il commercio agroalimentare dell’Unione Europea continua a registrare risultati positivi. Ad annunciarlo è la Commissione Europea, che ha pubblicato il suo consueto bollettino mensile. A luglio 2024, il surplus ha raggiunto i 6,1 miliardi di euro, in crescita dell’8% rispetto al mese precedente e in linea con l’anno precedente ma nel periodo tra gennaio e luglio 2024 il surplus complessivo è salito a 39,7 miliardi di euro, con un aumento di 1,1 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Dati che sottolineano il dinamismo del settore agroalimentare UE, che continua a rafforzare la propria competitività globale, bilanciando opportunità e sfide nei mercati chiave.

Le esportazioni cumulative hanno toccato i 137,2 miliardi di euro (+3% rispetto al 2023), mentre le importazioni hanno raggiunto 97,5 miliardi di euro (+2%). Questi dati riflettono una forte dinamica commerciale, sostenuta da prezzi più alti e da una domanda resiliente sui mercati internazionali.

A luglio, le esportazioni agroalimentari UE hanno raggiunto i 20,8 miliardi di euro, in aumento del 10% rispetto al mese precedente e del 15% rispetto a luglio 2023. Gli Stati Uniti si confermano un mercato cruciale, con un incremento delle esportazioni di 1,5 miliardi di euro (+10%), spinto principalmente da olive e olio d’oliva. Anche il Regno Unito ha mostrato una crescita (+914 milioni di euro, +3%), mentre la Cina ha registrato un calo di 728 milioni di euro (-8%) a causa della riduzione delle vendite di carne suina congelata, prodotti lattiero-caseari e cereali.

Tra i prodotti esportati, olive e olio d’oliva hanno mostrato la crescita più significativa (+1,7 miliardi di euro, +59%) grazie ai prezzi elevati. Anche il settore del cacao e delle spezie ha registrato un’impennata (+1,2 miliardi di euro, +25%). Al contrario, il valore delle esportazioni di cereali, oli vegetali e vino è diminuito a causa di una contrazione di prezzi e volumi. Sul fronte delle importazioni, il cacao e i suoi derivati hanno registrato un’impennata (+31%), trainati dall’aumento dei prezzi, con la Costa d’Avorio e la Nigeria tra i principali fornitori. Tuttavia, si sono osservati cali nelle importazioni di semi oleosi (-15%) e cereali (-20%) dovuti a una riduzione dei prezzi.