Secondo un recente rapporto del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (CREA) Politiche e Bioeconomia, il primo trimestre del 2024 ha registrato un ulteriore aumento delle esportazioni agroalimentari italiane, pari al 6,7% rispetto allo stesso periodo del 2023, e un calo delle importazioni del 2,5%.
Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, ha definito questi risultati un successo per il Sistema Italia, evidenziando come “l’impegno del governo Meloni nel tutelare le eccellenze italiane” stia dando frutti concreti: nel 2023, il settore agroalimentare italiano ha segnato nuovi record negli scambi con l’estero le esportazioni sono aumentate del 6,6% rispetto al 2022, raggiungendo 63,1 miliardi di euro, mentre le importazioni hanno toccato i 64,7 miliardi di euro, con un incremento del 4,1%. Questo ha portato a un miglioramento della bilancia agroalimentare, che nel 2023 ha visto il disavanzo ridursi a 1,64 miliardi di euro, un miglioramento di 1,34 miliardi rispetto all’anno precedente.
Le esportazioni del Made in Italy agroalimentare sono cresciute dell’8%, superando i 46 miliardi di euro. A trainare questa crescita sono stati sia i prodotti agricoli sia quelli trasformati. Notevoli incrementi sono stati registrati nelle esportazioni di carni preparate e formaggi, con Grana Padano e Parmigiano Reggiano in testa (+8,3% in valore e +6,1% in quantità).
L’area dell’UE27 si conferma il principale mercato di destinazione per l’agroalimentare italiano, concentrando il 59,4% delle esportazioni e il 70,5% delle importazioni. Cresce del 10% l’export verso Germania e Francia, i primi due mercati di destinazione, e del 7,8% verso il Regno Unito. Anche le esportazioni verso gli Stati Uniti hanno registrato un incremento, sebbene più contenuto (+2%).
Il primo trimestre del 2024 conferma il trend positivo con un ulteriore miglioramento della bilancia agroalimentare, risultata positiva. Le esportazioni di conserve di pomodoro e pelati sono aumentate di oltre il 10% rispetto al primo trimestre del 2023.
Il presidente di CREA, Andrea Rocchi, ha sottolineato l’importanza di innovazione e ricerca per mantenere la competitività e l’attrattività del modello alimentare italiano sui mercati internazionali, rimarcando come qualità, cultura, tradizione e cura continuino a fare del Made in Italy un marchio di eccellenza globale.