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Dazi Usa su merci Ue? A rischio 2,2 miliardi di Made in Italy agroalimentare

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Pecorino Romano, olio, vino e pasta. Con i dazi minacciati dal presidente Usa Trump l’export di questi prodotti simbolo del Made in Italy potrebbe subire un duro colpo. A rischio – secondo le previsioni di Ismea – ci sono ben 2,2 miliardi di euro, oltre la metà di tutto l’export agroalimentare del 2018 verso gli Stati Uniti. “Quello Usa è il terzo mercato di destinazione per il food & beverage italiano, dopo Germania e Francia e rappresenta il 10% del totale delle esportazioni agroalimentari italiane”, ricorda il direttore generale di Ismea Raffale Borriello. “L’introduzione dei dazi per le nostre produzioni agroalimentari – continua – potrebbe avere pesanti conseguenze per le imprese italiane”. 

Donald Trump ha annunciato la possibilità di imporre dazi sulle merci provenienti dall’Unione europea per 11 miliardi di euro circa ogni anno. L’ipotesi è stata presa in considerazione come reazione ai sussidi che l’Ue ha concesso ad Airbus, l’azienda costruttrice di aeromobili e rivale dell’altro colosso dei cieli, la statunitense Boeing. Come ricorda il presidente degli Stati Uniti in un tweet, l’Organizzazione mondiale del Commercio ha valutato negativamente l’impatto di questi sussidi sull’economia del Paese.

Per i vini un altro rischio oltre la Brexit

I dazi avrebbero un impatto su tutto il Made in Italy e naturalmente sul comparto agroalimentare, una delle principali voci dell’export italiano: nel 2018 sono stati esportati verso gli Usa beni alimentari per un valore di 4,25 miliardi di euro. Tra i prodotti più redditizi ci sono sicuramente l’olio e il vino. Nel 2018 l’olio vergine d’oliva ha fruttato 359 milioni di euro di esportazioni verso Washington, con una crescita del 60% negli ultimi dieci anni.  

Ancora più redditizio l’export dei vini, con circa 1,5 miliardi di euro, un quarto di tutte le esportazioni enologiche italiane. In particolare il Prosecco ha conosciuto un recente successo negli Stati Uniti: sempre nell’ultimo decennio le quantità che hanno varcato i confini statunitensi sono cresciute del 440%, raggiungendo i 334 milioni di euro. Per questa eccellenza del settore vitivinicolo i dazi rappresenterebbero un altro problema dal momento che già deve fare i conti con la questione Brexit. Lo scorso anno sono stati esportati verso il Regno Unito vini italiani per un valore pari a 827 milioni di euro, un ammontare in crescita di ben il 79% tra 2009 e 2018: più della metà di questi flussi sono costituiti proprio dagli spumanti che dal 2009 hanno visto un incremento di 389 milioni di euro. 

A dimostrazione delle ulteriori possibili conseguenze dei dazi Usa è sufficiente guardare, infine, alla crisi del Pecorino Romano. Alla base del momento difficile che il settore sta attraversando c’è anche il calo di circa il 30% (il 40% nei volumi) delle esportazioni verso gli Stati Uniti.

 

Foto: Pixabay

redazione