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Dilatazione-torsione gastrica nei cani: sintomi, prevenzione e cura

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La dilatazione-torsione gastrica, nota anche come bloat o Gdv (Gastric dilatation-volvulus), è una delle patologie più frequenti che colpiscono i cani. Se non viene riconosciuta tempestivamente  e curata entro poche ore, può avere esiti letali. Generalmente la malattia provoca l’accumulo di gas e di liquidi nello stomaco, determinandone la dilatazione, e risulta associata alla torsione gastrica, che provoca l’occlusione dell’intestino. L’eccessiva espansione dello stomaco può determinare lo schiacciamento del diaframma e causare problemi respiratori, ostacolare l’afflusso del sangue verso il cuore, portare alla rottura dei tessuti gastrici e determinare il danneggiamento della milza, che essendo attaccata alla parete dello stomaco, finisce per ruotare insieme a quest’organo. 

Le razze più colpite – Nella maggior parte dei casi non si conoscono le origini della malattia. Si sa, però, che alcune razze sono maggiormente predisposte a svilupparla: generalmente si tratta di cani di taglia grande, come San Bernardo, levrieri e barboni grande mole. Ma anche gli esemplari di taglia media e piccola rischiano di essere colpiti dalla dilatazione-torsione gastrica. Inoltre, sono maggiormente predisposti a soffrirne i cani di sesso maschile e quelli di mezz’età o anziani.

“Ad oggi non è chiaro perché i cani di grande taglia siano maggiormente colpiti, ma è comunque molto evidente che la patologia colpisce soprattutto cani di taglia grande o gigante a torace profondo, e sembra esistere una predisposizione ereditaria per cui cani parenti stretti di soggetti che ne sono stati colpiti devono essere ritenuti a forte rischio – spiega Giacomo Biagi, professore associato presso il Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Università di Bologna -. Allo stesso modo non è chiarissimo perché i cani anziani siano maggiormente a rischio, ma non vi è dubbio che l’età avanzata rappresenti un fattore predisponente”. 

Prevenzione – Alcuni veterinari suggeriscono di sottoporre i cani appartenenti alle razze a rischio a un intervento di prevenzione chirurgica, chiamato “gastropessi preventiva”. Questo trattamento di solito viene somministrato agli animali che sono già stati colpiti da Gdv, ma potrebbe anche essere eseguito sugli esemplari sani, per evitare che sviluppino la patologia. Tuttavia, prima di ricorrere all’opzione chirurgica, gli esperti suggeriscono di adottare alcuni semplici accorgimenti: curare l’alimentazione del cane, facendo in modo che consumi diversi piccoli pasti al giorno; non utilizzare ciotole per il cibo troppo capienti; scegliere mangimi di buona qualità e facilmente digeribili; tenere sempre pieno il contenitore dell’acqua da bere e fare in modo che non risulti troppo fredda; cercare di ridurre gli stimoli stressanti, soprattutto durante i pasti. “Tutte le indicazioni riportate qui sopra sono corrette – osserva il professor Biagi -. A queste si potrebbe aggiungere l’opportunità di non somministrare diete molto ricche di fibra solubile (come quella che si trova nei legumi o in alcuni cereali quali orzo, segale ed avena) né grandi quantità di acqua con il pasto. Anche una dieta ricca di lipidi potrebbe agire come fattore predisponente alla patologia, poiché i grassi ritardano lo svuotamento gastrico. Infine, secondo alcuni studiosi, crocchette di dimensioni particolarmente piccole potrebbero aumentare il rischio di dilatazione e torsione gastrica, in quanto il cane potrebbe assumerne volumi elevati in tempi molto brevi, non avendo quasi bisogno di masticarle. A questo proposito, se il cane è molto vorace, esistono ciotole appositamente pensate per rallentare l’ingestione dell’alimento”. 

Come riconoscere la dilatazione gastrica – Di solito la patologia si manifesta con gonfiore allo stomaco, tendenza a sbavare e ansimare, irrequietezza e tentativi infruttuosi di vomitare. Alcuni cani tendono anche a guaire per comunicare ai padroni che sentono dolore. Se l’animale presenta uno di questi sintomi, si consiglia di portarlo al più presto dal veterinario. “Ai sintomi elencati si possono aggiungere le difficoltà respiratorie – sottolinea Giacome Biagi -. È poi importante ricordare che uno stomaco dilatato può rimanere all’interno della gabbia toracica in cani di taglia gigante e che, in queste razze, potrebbe non manifestarsi la classica distensione addominale”. 

Trattamento – Per curare la Gdv occorre intervenire chirurgicamente. L’operazione, chiamata “gastropessi”, prevede l’apertura del ventre e la sistemazione dello stomaco, che viene poi cucito alla parete addominale per evitare che si muova di nuovo. Se la torsione risulta molto grave, potrebbe essere necessario rimuovere la milza e una parte dello stomaco. Gli esperti precisano che l’efficacia dell’intervento dipende dalla tempestività con cui è stata riconosciuta la malattia: per cui, prima avviene la diagnosi, maggiori sono le probabilità che l’animale riesca a sopravvivere.

Foto: © pitrs – Fotolia.com

Nadia Comerci