Il patrimonio italiano di prodotti Dop e Igp ha un valore di 15 miliardi di euro. Lo evidenzia il “Rapporto 2017 Ismea-Qualivita sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane Dop Igp e Stg”, l’indagine annuale che analizza i più importanti fenomeni socio-economici del comparto della qualità alimentare certificata, giunta ormai alla quindicesima edizione.
Secondo il rapporto, il primato mondiale dell’Italia per numero di prodotti Dop e Igp continua a rafforzarsi, registrando 818 Indicazioni Geografiche a livello europeo. Il comparto presenta i risultati più alti mai raggiunti anche in termini produttivi: registrati 14,8 miliardi di valore alla produzione e 8,4 miliardi di valore all’export. Questi dati testimoniano una crescita del 6% su base annua e un aumento dei consumi nella Grande distribuzione organizzata (Gdo) del 5,6% per le vendite di cibo a peso fisso e dell’1,8% per il vino.
Il settore Food, che nel 2016 ha impiegato 83.695 operatori – il 5% in più rispetto al 2015 -, vale 6,6 miliardi di euro alla produzione e 13,6 miliardi al consumo, registrando una crescita del 3% in confronto al 2015, un aumento del 4,4% dell’export e un trend che nella Gdo supera il 5,6% per il secondo anno consecutivo. Il comparto Wine – che supera i 3 miliardi di bottiglie – vale 8,2 miliardi di euro alla produzione, registrando una crescita del 7,8%, e sfiorando i 5 miliardi di valore all’export – su un totale di 5,6 miliardi del settore.
Negli ultimi 10 anni il sistema Dop Igp ha riportato una crescita continua, tanto che adesso rappresenta l’11% dell’industria alimentare e il 22% dell’export agroalimentare nazionale (nel 2015 era pari al 21%). Il Sistema delle Dop Igp in Italia garantisce qualità e sicurezza anche attraverso una rete che alla fine del 2017 conta 264 Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf e oltre 10 mila interventi annui effettuati dagli Organismi di controllo pubblici.
“I dati presentati oggi ci confermano il successo di un modello produttivo tipicamente italiano che fa perno sulla qualità, sulla distintività e sulla valorizzazione dei prodotti tipici e dei saperi locali – afferma Raffaele Borriello, Direttore Generale dell’Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) -. L’apprezzamento sui mercati esteri, principale volano di sviluppo nel nostro sistema delle Indicazioni Geografiche, cresce a ritmo esponenziale: negli ultimi dieci anni l’export è aumentato del 140%, quasi il doppio se guardiamo al solo segmento del Food. La domanda mondiale di eccellenze agroalimentari Made in Italy è prevista in crescita e sono sempre più numerose le categorie di consumatori che si riconoscono all’interno di un modello alimentare di qualità e non necessariamente massificato e di basso livello. In uno scenario internazionale in continua evoluzione, è necessario rafforzare le politiche di valorizzazione delle nostre eccellenze alimentari, per potenziare le loro capacità di penetrazione sui mercati esteri, e di difesa dei prodotti italiani contro la concorrenza sleale delle imitazioni e delle contraffazioni”.
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