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Dop e Igp, un decalogo per comunicare il valore dell’eccellenza agroalimentare

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Cinque parole e dieci regole per rilanciare le tipicità dell’agroalimentare italiano dopo l’emergenza CoVid-19. La Dop Economy, come l’ultimo Rapporto Ismea Qualivita ha indicato, ha fruttato nel 2018 16,2 miliardi di euro di valore alla produzione e 9 miliardi di valore all’export, entrambi in aumento rispetto all’anno precedente. Bastano questi numeri per comprendere il ruolo che le eccellenze enogastronomiche rivestono nel settore primario. Ma anche le punte di diamante hanno bisogno di una nuova spinta per poter essere ulteriormente valorizzate. Ed ecco su cosa puntare: creatività, innovazione, tutela, comunità, sano. Cinque parole indicate da Massimo Bray, presidente dell’Istituto Enciclopedia Treccani, intervenuto all’incontro organizzato da Fondazione Qualivita con Origin Italia e Federdoc dedicato alla comunicazione dei consorzi di tutela.

Su queste cinque parole poggiano quei valori che un’attenta strategia di comunicazione deve veicolare dentro e fuori i confini nazionali. Qualivita mette così a disposizione dei Consorzi un #decalogoDOP per la comunicazione istituzionale e il nuovo portale qualivita.it. Le dieci regole servono per orientare la promozione delle eccellenze enogastronomiche italiane e per dar vita a un nuovo racconto del Made in Italy dai quali possano emergere chiaramente i valori che ispirano l’attività dei Consorzi:

1- Strategia Farm to Fork: anche i Consorzi sono impegnati sul fronte della sostenibilità come la strategia chiave del Patto europeo per il Clima (Green Deal);

2- Sicurezza alimentare: la certificazione è garanzia di sicurezza e qualità per il consumatore

3- Benessere animale: l’attenzione alla filiera zootecnica dei Consorzi è costante, in un’azione di contrasto alla disinformazione

4- Dieta mediterranea: i prodotti a marchio certificato sono parte della cultura della Dieta mediterranea patrimonio immateriale dell’Unesco

5- Turismo enogastronomico: l’Italia offre tanti spazi per poter rilanciare il turismo in chiave green e con, al centro, la scoperta delle eccellenze enogastronomiche 

6- Patrimonio culturale: i prodotti certificati sono parte integrante dell’identità di una comunità territoriale, con un forte legame con la sua ricchezza culturale

7- Ristorazione & IG: promuovere la ristorazione del territorio in collegamento con i prodotti a indicazione geografica

8- Mutualità e sociale: alla base dell’attività dei Consorzi ci sono caratteristiche da valorizzare, come la cooperazione tra i soggetti della filiera

9- Patto per l’export: sinergia con il piano di comunicazione per la valorizzazione del Made in Italy da parte delle istituzioni coinvolte 

10- Dop e Igp: promuovere la conoscenza dei prodotti certificati italiani.

Il ruolo della comunicazione è stato riconosciuto dai partecipanti all’evento, come Cesare Mazzetti e Mauro Rosati, rispettivamente presidente e direttore della Fondazione Qualivita. Cesare Baldrighi, presidente di OrigIn Italia, oltre al valore della nuova strategia ha ricordato anche la necessità di sostegno economico alle imprese dell’agroalimentare italiano: “La comunicazione diventa uno degli strumenti più importanti per il futuro così come il Patto per l’Export che mette sul tavolo risorse importanti. Le azioni però servono a portare a casa un risultato immediato e per questo occorre dare sostegno ai territori. La parola d’ordine è concretezza in un momento in cui la sostenibilità deve essere anche economica e sociale oltre che ambientale”.

Foto: Pixabay