Per la prima volta l’Efsa, l’Autorità per la Sicurezza degli alimenti, ha pubblicato un parere su un prodotto alimentare derivato da insetti. Sono le larve delle tarme della farina, da potersi consumare come snack o come ingrediente per altri prodotti. L’autorità non ha rilevato criticità quindi il prodotto è sicuro, stando alle condizioni d’uso proposte dalla società richiedente.
Dal 1° gennaio 2018 l’attività dell’Efsa si è arricchita di un nuovo capitolo perché è entrato in vigore il regolamento sui nuovi alimenti. Pertanto ha cominciato a rilasciare pareri scientifici a fronte di richieste di valutazione di questi prodotti. Per “nuovi alimenti” si intende qualsiasi cibo non consumato “in modo rilevante” prima del maggio 1997: nuovi alimenti, alimenti ricavati da nuove fonti, nuove sostanze utilizzate nei prodotti alimentari e anche nuove modalità e tecnologie per la produzione di alimenti, come le nanotecnologie. Tra questi, appunto, gli insetti commestibili o i prodotti a base di alghe. Oltre a questi sono considerati “nuovi” anche gli alimenti tradizionali, abitualmente consumati ovunque ma fuori dall’Europa. L’attenzione sugli insetti come fonte proteica è cresciuta negli ultimi anni soprattutto in ragione della domanda alimentare proveniente da una popolazione mondiale in crescita anche in qualità di alternativa – sempre come ingrediente proteico – ai componenti per mangimi, nel perseguimento di una maggiore sostenibilità nel settore zootecnico.
Consumato in Cina e Messico
Il 13 febbraio 2018 una società ha presentato alla Commissione europea una richiesta per l’immissione in commercio di un prodotto alimentare a base di larve di tarme della farina (Tenebrio molitor) essiccate. La stessa Commissione ha incaricato l’Efsa di emettere un parere scientifico sul prodotto in quanto “nuovo alimento” con una valutazione sulla sua sicurezza. La società richiedente aveva proposto il suo utilizzo sia in forma intera che in polvere, quindi come ingrediente per altre preparazioni alimentari, ad esempio barrette energetiche, pasta e biscotti. In entrambi i casi rivolti alla popolazione generale.
Le tarme della farina sono consumate in alcuni Paesi extra-Ue come Thailandia, Cina, e Messico. Dal 1° maggio 2017 le larve sono tra le specie di insetti che possono essere commercializzate in Svizzera come alimento.
Dal punto di vista nutrizionale l’alimento contiene soprattutto proteine e poi grassi e fibre: “Gli insetti sono organismi complessi, e ciò rende problematica la caratterizzazione della composizione dei prodotti alimentari da essi derivati. Comprenderne la microbiologia è di fondamentale importanza, considerato anche che si consuma l’insetto intero”, spiega Ermolaos Ververis, esperto Efsa in scienza degli alimenti che ha coordinato l’elaborazione del parere. Particolarmente rilevante è il contenuto proteico anche se “i livelli proteici utili – continua l’esperto – possono risultare sovrastimati quando sia presente la chitina, una delle principali sostanze che compongono l’esoscheletro degli insetti”. E questo è anche il caso delle tarme della farina.
Rischio allergia
Dal punto di vista nutrizionale l’Efsa non ha valutato criticità correlate alla composizione del nuovo alimento e alle condizioni d’uso proposte. Tuttavia ha rilevato la possibilità che l’alimento possa scatenare reazioni allergiche. “Un nodo fondamentale della valutazione è che molte allergie alimentari sono connesse alle proteine – spiega Ververis – per cui dobbiamo valutare anche se il consumo di insetti possa scatenare reazioni allergiche. Tali reazioni possono essere provocate dalla sensibilità individuale alle proteine di insetti, dalla reazione crociata con altri allergeni o da allergeni residuati da mangimi per insetti, ad esempio il glutine. È un lavoro impegnativo perché la qualità e la disponibilità dei dati varia, e c’è molta diversità tra una specie di insetti e l’altra”.
A proposito del nuovo alimento oggetto della valutazione l’Efsa sottolinea che il suo consumo potrebbe portare a forme di sensibilizzazione e reazioni allergiche alle proteine delle tarme della farina e causare reazioni allergiche nei soggetti con allergia ai crostacei e agli acari della polvere. E questi aspetti – raccomanda l’autorità – dovrebbero essere approfonditi dalla ricerca.
Sicurezza e ‘gusto’
Il lavoro dell’Efsa per la valutazione dei nuovi alimenti si affianca all’attività di enti nazionali e sovranazionali. Il panel continuerà a pronunciarsi sulle richieste di valutazioni sulla sicurezza dei nuovi alimenti mentre saranno gli altri organismi ad autorizzarne il consumo. “La marea di richieste di valutazione comporta una notevole mole di lavoro e i termini di scadenza delle valutazioni sono talvolta troppo ravvicinati, soprattutto se le richieste mancano di dati scientifici essenziali”, ricorda Helle Knutsen, biologa molecolare e tossicologa, presidente del gruppo di lavoro sui nuovi alimenti.
Ma una volta ricevuto il benestare da parte di tutte le autorità, i produttori di nuovi alimenti, tra cui gli insetti, dovranno comunque fare i conti con i consumatori, come avverte Giovanni Sogari, ricercatore in ambito sociale e consumeristico all’Università di Parma sentito dall’Efsa: “Ci sono ragioni derivanti dalle nostre esperienze sociali e culturali, il cosiddetto ‘fattore disgusto’, che rendono il pensiero di mangiare insetti repellente per molti Europei. Con il tempo e l’esposizione tali atteggiamenti potranno mutare”.
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