Nel 2017 non sono stati individuati casi di encefalopatia spongiforme bovina (Bse) classica nell’Unione Europea, anche se sono stati segnalati sei casi di Bse atipica. Lo evidenzia il rapporto: “The European Union summary report on surveillance for the presence of transmissible spongiform encephalopathies (TSEs) in 2017”, pubblicato dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa).
Giunto alla terza edizione, il rapporto illustra i risultati del monitoraggio delle encefalopatie spongiformi trasmissibili (Tse) nella Comunità europea. Le Tse sono un gruppo di malattie che colpiscono il cervello e il sistema nervoso dell’uomo e degli animali, e provocano la degenerazione del tessuto cerebrale, che assume l’aspetto di una spugna. In questo gruppo rientrano l’encefalopatia spongiforme bovina (Bse), la scrapie e la malattia da deperimento cronico (Cwd). Fatta eccezione per la Bse classica, non ci sono prove scientifiche che le altre Tse possano essere trasmesse all’uomo.
Il rapporto descrive i dati raccolti nel 2017 da tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, dall’Islanda, dalla Norvegia e dalla Svizzera. Ecco i principali risultati dell’analisi:
– sono stati controllati 1.312.714 bovini. Tra di essi non è stato individuato alcun caso di encefalopatia spongiforme bovina classica. Sono invece stati segnalati sei casi di Bse atipica;
– sono state analizzate 314.547 pecore: gli esiti dei controlli hanno permesso la segnalazione di 933 casi di scrapie;
– su un totale di 117.268 capre testate, sono emersi 567 casi di scrapie;
– tra i 3.585 cervidi testati (renne, cervi e alci) non sono stati rilevati casi di malattia da deperimento cronico nell’UE. In Norvegia, tuttavia, sono stati segnalati 11 casi di Cwd: nove in renne selvatiche, uno in un alce e, per la prima volta, uno in un cervo rosso.
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