L’Italia ha il suo logo di etichettatura fronte-pacco. La ministra delle Politiche agricole alimentari forestali Teresa Bellanova ha firmato il decreto che introduce il Nutrinform Battery, il logo con le informazioni sul contenuto nutrizionale degli alimenti. Si tratta della risposta italiana al Nutriscore francese, la cosiddetta etichetta a semaforo. Sulla sua possibile adozione, nell’ambito di un sistema armonizzato di etichettatura a livello europeo del quale si discuterà nei prossimi mesi, si sono infatti levate diverse voci contrarie sia in Italia che in Europa. L’accusa è di introdurre un sistema troppo semplicistico e fuorviante che danneggerebbe le produzioni certificate e la Dieta mediterranea.
Logo da utilizzare su base volontaria
Il logo italiano fornisce le informazioni sul contenuto di energia (espresso in joule e calorie), e di grassi, grassi saturi, zuccheri e sale (espressi in grammi) in una porzione di alimento. Questo contenuto è inoltre rapportato in percentuale alla quantità giornaliera di assunzione raccomandata. Quest’ultimo dato è rappresentato con l’immagine di una batteria. Il decreto, la cui approvazione compete anche ai ministeri della Salute e dello Sviluppo economico, indica poi le modalità di utilizzo, facoltativo, del logo.
Il provvedimento è stato adottato in virtù del Regolamento Ue n. 1169 del 2011 che autorizza gli Stati membri a raccomandare l’indicazione delle informazioni nutrizionali obbligatorie anche con dei grafici. Il risultato è stato il frutto di un lungo confronto con il settore primario e alcuni organismi scientifici tra cui il Crea. “Siamo soddisfatti del lavoro fatto insieme alla filiera agroalimentare e ai ministeri della Salute e dello Sviluppo economico e siamo convinti della bontà di questo sistema che mette al centro il consumatore e non il mercato globale, valorizza la capacità critica del cittadino che non deve essere fuorviato da colori o immagini che nulla hanno di scientifico”, ha sottolineato la ministra Bellanova.
Un fronte con sette Stati
Secondo le disposizioni del decreto, il Nutrinform Battery non si potrà applicare ai prodotti con certificazione di qualità, ovvero i prodotti Dop, Igp, Stg, per evitare la sovrapposizione dei loghi e che quindi il marchio di qualità non venga riconosciuto. Questo è un punto fondamentale dell’approccio italiano alla questione dell’etichettatura fronte-pacco, come ribadito nel documento informale di accordo che l’Italia ha presentato all’ultimo Consiglio Agrifish di settembre. La posizione italiana è stata sottoscritta, per il momento, da sei Paesi: Repubblica ceca, Romania, Ungheria, Cipro, Grecia e Lettonia.
Oltre all’esclusione dei prodotti a indicazione certificata e di quelli considerati come ingredienti, ad esempio l’olio, dai futuri schemi dell’Unione europea, nel documento si chiede di considerare in maniera adeguata le diete tradizionali dei vari Paesi, di adottare schemi volontari, di far riferimento agli apporti giornalieri degli elementi nutrizionali e non a 100 grammi (come appunto il Nutrinform Battery) e di evitare di ricorrere ai colori per fornire indicazioni invece preziose per la salute dei consumatori. Infine i sette Paesi chiedono di di aprire un dibattito sul tema prima di approvare un sistema di etichettatura trasparente accompagnato da campagne informative di massa.
Questi punti sono stati ribaditi dalla ministra Bellanova all’ultimo Consiglio dei ministri dell’Agricoltura dell’Ue e hanno spinto la Commissaria alla Salute Stella Kyriakides a richiedere un confronto con l’Italia. Proprio il 22 ottobre è andato in scena un confronto in videocollegamento tra le due rappresentanti. “Si dovrebbe ragionare su un sistema volontario ma esclusivo, per evitare la frammentazione sul mercato interno”, ha sottolineato, tra le altre cose, Bellanova.
La ministra ha anche sollecitato la definizione di un cronoprogramma dell’iniziativa legislativa della Commissione Ue annunciata nella strategia Farm to Fork. Il programma per una transizione verso un sistema agroalimentare più sostenibile adottato a maggio ha disposto che “la Commissione proporrà un’etichettatura nutrizionale sulla parte anteriore dell’imballaggio obbligatoria e armonizzata”.
Con l’Italia anche i sindacati europei
L’adozione di questo documento non ufficiale è il risultato dell’azione ‘diplomatica’ dell’Italia alla ricerca di alleati nello scontro relativo all’etichettatura fronte-pacco. Un lavoro che va avanti, come ha dimostrato il recente bilaterale tra Bellanova e il suo omologo polacco Grzegorz Puda con l’invito rivolto alla Polonia, una delle maggiori potenze agricole dell’Ue, ad appoggiare la posizione dei sette Stati.
La battaglia contro il Nutriscore francese, l’etichetta a semaforo, dura quindi da diverso tempo. L’Italia, con i rappresentanti della filiera agro-alimentare-zootecnica nazionale ma anche europea, ad esempio con le due organizzazioni Copa e Cogeca, è decisamente ostile a una soluzione che attribuirebbe lettere e colori agli alimenti in una scala di salubrità. Un sistema criticato per il possibile impatto negativo sul Made in Italy: “Il NutrInform è la nostra alternativa al Nutriscore, ma è di gran lunga migliore. Non è penalizzante, non dà patenti di buono o cattivo: informa”, ha detto Bellanova.
Dopo l’adozione del logo nutrizionale ‘a batteria’, la partita si sposta nuovamente a Bruxelles: “Ora ci aspettiamo che il nostro sistema venga opportunamente valutato dall’Europa dal punto di vista scientifico, in quanto esperienza nazionale”, ha detto Bellanova. L’obiettivo è avviare “una valutazione di impatto seria relativamente alla futura legislazione europea in materia di etichettatura nutrizionale fronte-pacco”.
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