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Europa, calano produzioni agricole e zootecniche

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Nel 2016 la produzione agricola complessiva dell’Unione Europea è diminuita del 2,8%, a causa del calo delle colture e delle produzioni zootecniche. Lo evidenzia Eurostat, come riportato dalla rivista online World Grain, secondo cui lo scorso anno la produzione agricola europea si è fermata a 405 miliardi di euro, mentre nel 2015 aveva raggiunto i 416 miliardi di euro.

Il valore dei raccolti agricoli è diminuito del 2,5%, registrando un calo dei prezzi dell’1,8% e dei volumi dello 0,7%. La flessione del 13,5% dei cereali è stata in parte compensata dall’aumento del 23,5% delle patate, del 4,5% delle piante per foraggio e del 2,7% delle colture industriali.

Il valore della produzione zootecniche è sceso del 3,3%, principalmente a causa della diminuzione dei prezzi, anche se in parte è stata compensata da un incremento dei volumi di bestiame.

In Europa i costi dei fattori di produzione agricoli (consumi intermedi) sono diminuiti del 3,4%. Ciò è dovuto al calo dell’8,6% dei fertilizzanti e al miglioramento del suolo, alla diminuzione del 7,8% dell’impiego di energia e lubrificanti, alla riduzione del 5,1% dei costi per la manutenzione degli edifici e alla flessione del 2,7% dei costi degli alimenti per animali.

Tra gli stati membri, con 70,3 miliardi di euro la Francia ha registrato la produzione agricola totale più elevata (il 17% del totale realizzato in Europa), seguita al secondo posto dall’Italia con 53,4 miliardi di euro (13%), poi dalla Germania con 52,9 miliardi di euro (13%), dalla Spagna con 46,6 miliardi di euro (12%), dal Regno Unito con 27,9 miliardi di euro (7%), dai Paesi Bassi con 27 miliardi di euro ( 7%), dalla Polonia con 22,4 miliardi di euro, (6%) e dalla Romania con 15,4 miliardi di euro (4%).

Rispetto al 2015, lo scorso anno il valore della produzione agricola ha seguito modelli contrastanti tra i diversi stati membri dell’Unione Europea. In termini relativi, l’aumento maggiore è stato registrato in Slovacchia (10,7%), seguita da Polonia (4,6%), Ungheria (4,1%), Repubblica ceca (3,5%) e Croazia (3,4%). Il calo maggiore, invece, è stato registrato in Estonia (-19,8%), seguita dalla Lettonia (-8,3%), dalla Francia (-6,5%), dalla Danimarca (-5,4%) e dalla Slovenia (-5,2%).

Foto: © JPchret – Fotolia.com

red.