L’export e l’import agroalimentare dell’Unione Europea hanno raggiunto livelli record nel mese di ottobre 2024, confermando la centralità del settore nel commercio globale. Secondo i dati ufficiali pubblicati dalla Commissione Europea, il valore complessivo delle esportazioni agroalimentari ha toccato i 20,9 miliardi di euro, mentre le importazioni hanno raggiunto i 15,6 miliardi di euro, determinando un saldo commerciale positivo di 5,3 miliardi di euro.
Secondo l’analisi proposta dalla Commissione, il commercio agroalimentare dell’UE si conferma resiliente, nonostante le incertezze legate alla volatilità dei prezzi e alle pressioni climatiche e la crescita costante dell’export dimostra la solidità della filiera agroalimentare europea e il suo ruolo cruciale nell’economia globale. Le istituzioni europee affermano di continuare a lavorare per rafforzare la competitività del settore, promuovendo pratiche più sostenibili e accordi commerciali strategici.
Crescita trainata dai mercati chiave
L’aumento delle esportazioni è stato sostenuto principalmente dalla forte domanda di prodotti europei in mercati di Stati Uniti, Cina e Regno Unito. Tra i prodotti che hanno registrato le performance migliori figurano il vino, i prodotti lattiero-caseari e il grano. In particolare, il settore dei cereali ha beneficiato di un incremento delle vendite verso i paesi del Medio Oriente e del Nord Africa, trainato dalla stabilità produttiva e dalla qualità delle colture europee.
Parallelamente alla crescita dell’export, anche le importazioni hanno registrato un incremento significativo. L’UE ha aumentato l’acquisto di materie prime agricole, tra cui soia e caffè, provenienti principalmente da Brasile e Stati Uniti. Tuttavia, le tensioni geopolitiche e le nuove normative, come il Regolamento UE sulla deforestazione (EUDR), stanno introducendo nuove sfide per gli scambi commerciali, con un impatto sulle dinamiche di approvvigionamento.