Home Economia Fame nel mondo: negli Ogm la risposta?

Fame nel mondo: negli Ogm la risposta?

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Gli alimenti geneticamente modificati sono stati, negli ultimi anni, oggetto di cattiva reputazione: i detrattori li accusano in particolare di essere portatori di scarsa salubrità perché non “naturali” – nonostante, fino ad oggi, nessuno studio abbia dimostrato l’esistenza di effetti negativi del loro consumo sulla salute.

Gli Ogm, dicevamo, sono dunque stati finora – e vengono tuttora, da una parte dell’opinione pubblica – piuttosto mal considerati. Eppure dal mais resistente alla siccità alle zucchine resistenti ai virus, sono davvero tante le potenzialità di queste colture che potrebbero avere un impatto molto positivo sul benessere della popolazione mondiale, soprattutto di quella parte ancora in via di sviluppo. Proprio così: perché gli organismi geneticamente modificati crescono meglio e in condizioni più difficili rispetto alle normali colture, maturano prima e sono più resistenti alle malattie, e potrebbero quindi rappresentare un valido aiuto per – ad esempio – sfamare milioni di persone che vivono nei Paesi in via di sviluppo, spesso poco ospitali per la crescita di diverse colture. Purtroppo, però, finora i principali beneficiari delle caratteristiche positive di queste colture state le aziende che li hanno ideati, piuttosto che le popolazioni che ne avrebbero davvero bisogno. Già nel 2008, stando a un articolo pubblicato su Science, si affermava che “non è stata finora trovata alcuna prova che le colture geneticamente modificate abbiano, fino a oggi, offerto soluzioni ai dilemmi affrontati dai Paesi in via di sviluppo”.

Ecco la “top five” delle colture gm che potrebbero dare un aiuto importante ai Paesi in via di sviluppo:

1. La prima coltura che merita di essere menzionata è il mais resistente a lunghi periodi di privazione d’acqua.

2. La seconda è la patata resistente alla ruggine, un’infezione fungina che si sviluppa soprattutto nella stagione più umida.

3. La terza è la papaya resistente al virus ringspot: grazie a questa nuova varietà Ogm le colture di papaya non rischiano più di venire decimate dall’infezione veicolata da questo virus 8come accadde negli anni ’90 dello scorso secolo).

4. La quarta coltura gm che vale la pena di menzionare sono zucchine progettate per resistere a due virus.

5. C’è infine la melanzana resistente alla piralide, un insetto in grado ogni anno di provocare perdite fino al 40% nelle rese di questa coltura.

 

Foto: Pixabay

Miriam Cesta