L’accordo raggiunto durante la Conferenza Onu sul clima di Parigi riconosce come prioritario il tema della sicurezza alimentare. Ad affermarlo è José Graziano da Silva, Direttore Generale della Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), secondo cui: “Per la prima volta in assoluto, la sicurezza alimentare è presente in un accordo globale sul cambiamento climatico. L’accordo riconosce la fondamentale importanza di tutelare la sicurezza alimentare e di eliminare la fame nel mondo, e prende in considerazione la particolare vulnerabilità dei sistemi di produzione alimentare di fronte ai cambiamenti climatici”.
L’accordo sottolinea, infatti, la necessità d’incrementare la capacità dei diversi paesi di adattarsi e di resistere agli effetti negativi dei cambiamenti climatici, in modo da non mettere a repentaglio la produzione alimentare. “La Fao elogia questa decisione fondamentale, che si muove sulla scia della nuova «Agenda di sviluppo sostenibile» e s’impegna a eliminare la povertà estrema e la fame entro il 2030 – prosegue da Silva -. Per raggiungere l’obiettivo «zero fame», la Fao raccomanda fortemente d’impegnarsi a proteggere e migliorare la sicurezza alimentare in un clima che cambia. Il nostro messaggio è semplice: non raggiungeremo questo scopo (e, pertanto, neanche la realizzazione dell’«Agenda di sviluppo sostenibile» entro il 2030) se non adotteremo misure ambiziose per resistere al cambiamento climatico”.
Secondo l’Organizzazione, la lotta alla fame e la resistenza ai cambiamenti climatici deve andare di pari passo. Pertanto, sottolinea la necessità di effettuare investimenti mirati nel settore dell’agricoltura sostenibile. Inoltre, la Fao apprezza il fatto che l’agricoltura, la selvicoltura, l’industria ittica e l’impiego del suolo siano ritenuti elementi fondamentali nell’ambito dell’accordo di Parigi. Loda, infine, le nazioni che si sono impegnate a sostenere economicamente la realizzazione di misure climatiche nei paesi in via di sviluppo.
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