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FAO, aumento nei prezzi alimentari a marzo 2024

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L’Indice dei Prezzi degli Alimenti dell’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite (FAO) ha registrato un aumento dell’1,1% nel mese di marzo, segnando così il suo primo incremento dopo sette mesi di calo. Lo riportano i dati FAO diffusi il 5 aprile scorso, secondo i quali questo incremento è stato trainato dall’aumento delle quotazioni internazionali degli oli vegetali, dei latticini e delle carni: l’Indice dei Prezzi degli Alimenti della FAO ha registrato infatti una media di 118.3 punti nel mese di marzo, in calo del 7.7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma al contrario l’Indice dei Prezzi degli Oli Vegetali mostra il maggior aumento a marzo, con un incremento dell’8% rispetto a febbraio, raggiungendo così il suo massimo annuale.

Le quotazioni per gli oli di palma, soia, girasole e colza sono tutte aumentate: i prezzi internazionali dell’olio di palma sono aumentati a causa della diminuzione stagionale della produzione nei principali paesi produttori e della forte domanda interna nel Sud-est asiatico, mentre quelli per l’olio di soia si sono ripresi dai minimi pluriennali, trainati dalla robusta domanda dal settore dei biocarburanti, in particolare in Brasile e negli Stati Uniti.

L’Indice dei Prezzi dei Latticini è aumentato per il sesto mese consecutivo, con un incremento del 2.9% rispetto a febbraio, trainato dall’aumento dei prezzi mondiali del formaggio e del burro, e anche l’Indice dei Prezzi delle Carni è aumentato, registrando un incremento del 1.7% rispetto al mese precedente, con prezzi internazionali in aumento per le carni avicole, suine e bovine.

D’altra parte, l’Indice dei Prezzi dei Cereali è diminuito del 2.6%, con una media del 20% in meno rispetto al marzo 2023, una diminuzione guidata da quella dei prezzi di esportazione del grano globale, dovuta alla forte concorrenza tra Unione Europea, Federazione Russa e Stati Uniti. I prezzi di esportazione del mais sono aumentati nel mese di marzo, in parte a causa delle difficoltà logistiche in Ucraina, mentre l’Indice dei Prezzi del Riso della FAO è diminuito del 1,7% a causa della debole domanda globale di importazione.

L’Indice dei Prezzi dello Zucchero è diminuito del 5,4% rispetto a febbraio, principalmente a causa di una revisione al rialzo delle previsioni di produzione di zucchero per il 2023/24 in India e del miglioramento del ritmo del raccolto in Thailandia.

Il Cereal Supply and Demand Brief

La FAO, il 5 aprile, ha rilasciato un nuovo Cereal Supply and Demand Brief, aumentando la sua previsione per la produzione mondiale di cereali nel 2023/24 a 2.841 milioni di tonnellate, riflettendo le aspettative di una maggiore produzione di mais, riso e grano.

L’utilizzo globale di cereali nel 2023/24 è stimato a 2.828 milioni di tonnellate, un aumento dell’1,3% rispetto al livello 2022/23. Si prevede che le scorte mondiali di cereali alla fine della stagione 2024 raggiungeranno 894 milioni di tonnellate, un aumento del 2,3% rispetto all’inizio dell’anno, indicando un rapporto tra scorte e utilizzo di cereali nel mondo del 31%. Il commercio mondiale di cereali è previsto in aumento del 1,7% rispetto all’anno precedente, raggiungendo 485 milioni di tonnellate nel 2023/24. Si prevede che il commercio internazionale di cereali grossolani si espanderà rispetto al 2022/23, mentre il commercio di grano e riso probabilmente diminuirà.

FAO ha anche aggiornato la sua previsione per la produzione mondiale di grano nel 2024, che ora si attesta a 796 milioni di tonnellate, segnando un aumento dell’1% rispetto al 2023.

Per i raccolti di cereali grossolani, le semine inizieranno presto nell’emisfero settentrionale, mentre i raccolti hanno già iniziato nel sud dell’equatore. Sebbene si preveda che la produzione dell’Argentina si riprenderà dopo l’annata colpita dalla siccità del 2023, si prevede una produzione minore in Brasile e in tutta l’Africa meridionale.