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Fao, la produzione di cereali trascina verso il basso l’indice dei prezzi alimentari

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A maggio, i prezzi delle principali materie prime alimentari sono scesi ulteriormente, raggiungendo il livello più basso degli ultimi sei anni. L’indice dei prezzi alimentari calcolato dalla Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) ha subito, con una media di 166.8 punti, un crollo dell’1,4% rispetto al mese precedente e del 20,7% rispetto al mese di maggio 2014. Secondo la Fao, il calo è stato trainato dalla riduzione dei prezzi dei cereali, dovuto alle previsioni favorevoli per i raccolti di grano, riso e cereali secondari. In particolare, sono previsti maggiori raccolti di mais in Cina e Messico e di grano in Africa e Nord America.

Nel “Bollettino sull’offerta e sulla domanda di cereali”, l’Organizzazione prevede che la produzione mondiale di riso crescerà dell’1,3% rispetto al 2014, grazie agli abbondanti raccolti in Asia. Tuttavia, precisa che solo alla fine della stagione si potrà stilare un bilancio, perché l’andamento del settore cerealicolo dipenderà dai suoi sviluppi durante i prossimi mesi.

La Fao elabora l’indice dei prezzi alimentari confrontando i prezzi delle cinque principali materie prime alimentari sui mercati internazionali. Inoltre, il calcolo comprende anche alcuni “sotto-indici” per i prezzi dei cereali, della carne, dei prodotti lattiero-caseari, degli oli vegetali e dello zucchero. In maggio l’Indice ha raggiunto il suo livello più basso dal mese di settembre 2009.

In particolare, si è verificato un calo mensile del 3,8% dell’indice dei prezzi dei cereali, del 2,9% di quello dei prodotti caseari e dell’1% di quello dei prezzi della carne. L’indice del prezzo dello zucchero è, invece, cresciuto del 2,0%, per via dei temporanei ritardi nella stagione della spremitura in Brasile, nonostante vi sia stata una produzione abbondante.

È aumentato anche l’indice del prezzo dell’olio vegetale, che ha registrato un rialzo del 2,6%, anche a causa del timore che il peggioramento delle condizioni di El Niño potesse influenza la produzione del Sud-Est asiatico.

La Fao ritiene che la produzione globale di cereali nel 2015 sarà di 2.524 miliardi di tonnellate, solo l’1% in meno rispetto all’anno scorso, quando si è toccato un livello record. Prevede, inoltre,che il rapporto tra scorte e consumo mondiale di cereali diminuirà solo marginalmente, per cui i mercati cerealicoli dovrebbero restare generalmente stabili.

Foto: © DLeonis_Fotolia

n.c.