I cambiamenti climatici rischiano di danneggiare tutti, ma “soprattutto i poveri e gli affamati”. Ad affermarlo, durante la Conferenza Onu sui cambiamenti climatici (Cop21), è stato José Graziano da Silva, Direttore Generale della Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura). Secondo l’esperto, le principali vittime di siccità e inondazioni sono i piccoli proprietari terrieri e i contadini che provvedono al sostentamento della propria famiglia.
Il Direttore Fao ha invitato i leader mondiali a impegnarsi ad aiutare le persone più vulnerabili ad adattarsi ai cambiamenti climatici. In particolare, ha sottolineato l’importanza di adottare strategie agricole attente alle questioni ambientali e capaci di attenuare l’impatto dei cambiamenti stessi.
Nel corso della Conferenza Onu è stata anche lanciata la “Initiative on Resilience: Anticipate, Absorb, Reshape (A2R)”. Si tratta di un’iniziativa, promossa dal Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-moon, che punta a rafforzare le azioni messe in atto dai diversi paesi per limitare i rischi associati ai disastri naturali. In particolare, il piano punta a rafforzare la capacità delle nazioni di anticipare e assorbire i traumi e le crisi. Inoltre, intende aiutare i paesi a rendere sostenibili i sistemi alimentari e agricoli e i mezzi di sostentamento più esposti ai rischi.
Secondo Graziano da Silva, l’iniziativa A2R dovrebbe aumentare gli sforzi volti a promuovere la resilienza ai cambiamenti climatici dei più vulnerabili entro il 2020. Ha osservato che questo tipo di progetti sono già attivi in paesi come il Guatemala, il Kenya e il Niger “con risultati molto incoraggianti”. Infine, il Direttore ha evidenziato che la capacità di resistere ai cambiamenti climatici dipende dall’abilità dei diversi settori di collaborare tra loro. Pertanto, ha invitato le altre agenzie e le altre organizzazioni a unire i propri sforzi per raggiungere questo obiettivo.
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