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FAO, prezzi globali delle materie prime alimentari in calo a gennaio

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Secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per il Cibo e l’Agricoltura (FAO), i prezzi globali delle materie prime alimentari hanno registrato un ulteriore calo nel mese di gennaio, proseguendo il trend discendente degli ultimi mesi. L’indice FAO dei prezzi alimentari, che misura le variazioni mensili dei prezzi internazionali di un paniere di prodotti alimentari di largo consumo, ha registrato una media di 118 punti, segnando una riduzione dello 0,9% rispetto a dicembre 2024 e dell’11,4% su base annua.

Lo si apprende da una nota ufficiale FAO.

I settori più colpiti dal calo

L’andamento negativo è stato trainato soprattutto dalla riduzione dei prezzi dello zucchero e degli oli vegetali. L’indice FAO dello zucchero ha subito una contrazione del 6,4% rispetto al mese precedente, grazie a migliori prospettive produttive nei principali paesi esportatori, tra cui India, Tailandia e Brasile. Anche il comparto degli oli vegetali ha registrato un calo dell’1,5%, favorito dall’aumento dell’offerta di olio di palma e di soia.

Per quanto riguarda i cereali, i prezzi si sono mantenuti relativamente stabili, con un leggero calo dello 0,3% rispetto a dicembre. Il prezzo del grano è sceso grazie alle buone prospettive di raccolto in Australia e Argentina, mentre il mais ha registrato un lieve rialzo a causa delle preoccupazioni sulla produzione in Sud America. Anche il riso ha mostrato un leggero incremento, riflettendo una domanda stabile sui mercati asiatici.

Nel settore della carne, l’indice FAO ha evidenziato una flessione dello 0,6%, con una riduzione dei prezzi della carne suina e bovina a causa della debole domanda nei mercati asiatici. Al contrario, i latticini hanno registrato un aumento dello 0,9%, trainato dal rialzo dei prezzi del burro e del formaggio, in particolare in Europa occidentale.

Un quadro di stabilità per il 2025?

Nonostante il calo dei prezzi globali, la FAO avverte che fattori geopolitici, climatici e logistici potrebbero influenzare le tendenze future. L’andamento delle esportazioni e la stabilità delle catene di approvvigionamento rimarranno elementi chiave per determinare l’evoluzione dei prezzi nei prossimi mesi.