Home Attualità FAO: tra eventi climatici estremi e tensioni geopolitiche, a rischio la sicurezza...

FAO: tra eventi climatici estremi e tensioni geopolitiche, a rischio la sicurezza alimentare globale

359
0

La Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite (FAO) ha pubblicato un nuovo rapporto che, sebbene mostri prospettive favorevoli per la produzione alimentare, mette in guardia su rischi imminenti. Eventi climatici estremi, tensioni geopolitiche crescenti e improvvisi cambiamenti di politica potrebbero influire sui delicati equilibri tra domanda e offerta, minacciando la sicurezza alimentare e il commercio globale.

Il Food Outlook, pubblicato semestralmente, fornisce previsioni aggiornate sulla produzione, il commercio, l’utilizzo e le scorte dei principali alimenti. Il rapporto include anche un’analisi delle tendenze dei prezzi interni nei paesi in via di sviluppo che importano cibo e valuta gli Indici dei Prezzi Globali del Consumo Alimentare della FAO, che monitorano le variazioni dei prezzi in termini di apporti calorici e proteici globali medi.

Prospettive del commercio e della produzione alimentare

Le previsioni indicano una diminuzione dei volumi di commercio per cereali grossolani e riso nel 2023/24, nonostante un aumento significativo della produzione globale di mais, trainato da coltivazioni in Brasile e negli Stati Uniti.

Il commercio mondiale di oli e grassi vegetali è previsto in lieve calo, mentre produzione e consumo globali dovrebbero espandersi.

Per zucchero, latticini, carne e pesce, è attesa una diminuzione dei volumi di commercio nel prossimo anno. Il rapporto compendia i principali sviluppi politici nel settore delle materie prime alimentari dal medio maggio.

Spese globali per le importazioni alimentari

Il Food Outlook aggiorna le stime della FAO per le spese globali per le importazioni alimentari nel 2023, prevedendo il raggiungimento dei 2 trilioni di dollari, un aumento del 1,8% rispetto al 2022.

Frutta, verdura, bevande e zucchero guidano l’incremento, soprattutto nei Paesi ad alto reddito. Al contrario, i Paesi a basso reddito vedranno una contrazione dell’11% nelle spese alimentari aggregate.

Questi cambiamenti riflettono le tendenze dei prezzi mondiali, con aumenti per frutta, verdura e zucchero e cali per oli vegetali e animali. Tuttavia, l’impatto sulle spese globali sarà determinato principalmente dall’effetto di volume. Le spese per le importazioni alimentari dei paesi meno sviluppati e di quelli in via di sviluppo sono previste in contrazione, evidenziando sfide come la debolezza delle valute e i costi di trasporto elevati.