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Farina di cotone nei mangimi: il “problema gossipolo”

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I semi e la farina di cotone sono integratori proteici ampiamente utilizzati nelle miscele di mangimi per animali da allevamento: mucche, pecore, maiali ma anche polli, tanti sono gli animali che dal punto di vista nutrizionale si servono di questi integratori per ottenere dall’alimentazione proteine di buona qualità. I benefici derivanti dalla somministrazione di questo integratore alimentare vengono però mitigati dalla presenza del gossipolo, una sostanza tossica dal colore giallo in grado di provocare negli animali, se assunta in quantità eccessive, respiro affannoso, dispnea, anoressia e diminuzione il tasso di crescita, oltre a una maggiore suscettibilità allo stress, e che deve quindi essere rimossa – o quantomeno ridotta a quantità tollerabili – prima che i semi e la farina di cotone vengano inseritti nelle miscele per i mangimi.

 

Secondo i più recenti studi il contenuto-limite di gossipolo nei mangimi – tale, cioè, che può essere consumato senza risultare dannoso per gli animali – è pari a 100 parti per milione (ppm) nei suini e nei ruminanti, a 50 ppm per le galline da uova e a 100-150 ppm per i polli da carne. I ruminanti sembrano essere più tolleranti a questa sostanza forse perché viene scomposta durante la complessa digestione di questi animali, risultando meno tossica. Nonostante nuove varietà genetiche di cotone abbiano ridotto di molto la presenza del gossipolo nel cotone dedicato ai mangimi, il controllo dell’assunzione di questa sostanza è ancora una preoccupazione per molti allevatori.

 

L’approccio più opportuno per affrontare il “problema gossipolo” è la sua rimozione dalla farina di semi di cotone, ma le tecniche per la sua estrazione su larga scala non sono pratiche e risultano piuttosto costose. Mentre diversi studi hanno dimostrato i possibili effetti mitiganti dell’assunzione del gossipolo tramite l’integrazione delle diete degli animali con ferro o selenio, la migliore strategia attuale per affrontare il gossipolo sembrerebbe, attualmente, essere legata a limitare l’assunzione di mangimi a base di semi di cotone.

Foto: © josemanuelluna21 – Fotolia.com

m.c.