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Farm to fork, il settore alimentare vuole essere più coinvolto

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Organizzazioni di primo piano nel settore alimentare dell’Unione Europea hanno inviato a metà maggio una lettera congiunta alla Commissione europea, chiedendo di essere maggiormente coinvolte nel processo di creazione dell’iniziativa “Farm to Fork” (F2F). In particolare, le organizzazioni, rappresentanti di 31 entità che compongono l’intera filiera alimentare, tra cui FEFAC, principale associazione europea dell’industria mangimistica, hanno espresso preoccupazione per il limitato dialogo in corso e hanno sottolineato la necessità di un coinvolgimento più ampio tra la catena alimentare dell’UE e la Commissione europea per garantire l’efficace istituzione del nuovo quadro legislativo dell’UE (F2F): “Alla luce dell’ambizione di F2F di accelerare e facilitare la transizione verso sistemi alimentari sostenibili, un dialogo continuo risulta fondamentale” sostiene FEFAC in una nota.

Nella lettera congiunta, i firmatari hanno evidenziato la necessità di definire in modo più preciso il campo di applicazione del quadro normativo. Per essere efficace, il F2F non può trascurare la diversità e la realtà sul campo della filiera agroalimentare, dei suoi prodotti e dei processi coinvolti, al fine di consentire a tutti gli attori di contribuire positivamente. In questo contesto, una definizione chiara della sostenibilità, mantenendo un equilibrio tra i suoi tre pilastri, rappresenterebbe un passo nella giusta direzione.

La coerenza delle politiche sarà fondamentale per la popolarità del F2F. Il quadro legislativo proposto dovrà evitare duplicazioni con le normative già esistenti, adottare un approccio interdisciplinare e coinvolgere tutti i pertinenti direttorati generali della Commissione. Il commercio e la dimensione internazionale della sostenibilità dovranno essere adeguatamente considerati e sarà necessario raggiungere un alto livello di armonizzazione dell’UE per evitare la frammentazione del mercato europeo.

I firmatari hanno anche sottolineato l’importanza di garantire la sicurezza alimentare (compresa la disponibilità, l’accessibilità e l’accessibilità economica) e la sicurezza nutrizionale in qualsiasi sistema alimentare sostenibile.ù

Data la complessità del quadro normativo del F2F, vi è una chiara necessità di una valutazione adeguata dei costi potenzialmente associati e dei sostegni per la transizione. Tale valutazione non può essere effettuata senza il coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti nella filiera agroalimentare.