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FeedEconomy: 150 miliardi di euro il valore economico complessivo e 840mila imprese coinvolte

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Emergono numeri di grande rilevanza economica dal secondo report economico sulla FeedEconomy promosso da Assalzoo (Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici), in collaborazione con l’ente di ricerca indipendente Nomisma, e presentato il 12 dicembre del 2024 presso la Sala Cavour del MASAF (Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste): 150 miliardi di euro il valore economico complessivo e oltre 840mila aziende coinvolte. Questo numero è la risultante della parte più propriamente produttiva (agricoltura, trasformazione industriale ed export) e della spesa delle famiglie per l’insieme dei prodotti di origine animale.

“Con il secondo report – evidenzia Silvio Ferrari, presidente Assalzoo – confermiamo l’importanza della scelta strategica, condivisa dall’Associazione nella sua totalità, di introdurre una categoria economica che restituisca complessivamente il ruolo che la mangimistica svolge nella filiera alimentare italiana. La FeedEconomy definisce appunto questo filo rosso che lega l’alimentazione zootecnica al consumatore finale. Aver trovato il modo di rendere questo filo comprensibile a tutti è per noi un elemento di estrema positività e rappresenta un impegno di lungo periodo”.

Il secondo report – Come già indicato lo scorso anno, la FeedEconomy è l’economia derivante dal feed, il mangime. In questa prospettiva, la mangimistica è lo snodo principale di una catena produttiva molto articolata che lega la produzione primaria agricola, l’allevamento, la trasformazione industriale e i servizi commerciali, fino ai consumi delle famiglie. In questo secondo rapporto è stata aggiunta, a completamento della visione annunciata l’anno precedente, la parte appunto relativa alla grande distribuzione che rappresenta l’anello conclusivo della filiera prima del consumatore finale.

La parte produttiva – Entrando nei dettagli dei numeri, la FeedEconomy italiana ha un giro d’affari complessivo di 150 miliardi di euro e coinvolge oltre 840mila aziende. Il dato è la risultanza della somma del giro d’affari delle varie componenti di filiera: la componente agricola dedicata all’alimentazione animale, che con 24,354 miliardi rappresenta il 37% del totale agricolo; la produzione alimentare legata alla zootecnica, che con circa 54,937 miliardi di valore rappresenta il 39% della produzione complessiva; la componente di export, che pure contribuisce alla bilancia commerciale con l’estero, per 10,9 miliardi di euro (comprendente materie prime agricole, mangimi, capi vivi, carni fresche e salumi, prodotti lattiero-caseari) pari a circa circa il 18% del totale.

La spesa delle famiglie – Alle voci di natura produttiva (agricola, industriale e commerciale) si affianca poi la spesa alimentare degli italiani, altri 59,875 miliardi circa vale a dire circa il 38% del totale. Il totale della FeedEconomy arriva così a 150 miliardi di euro.

I numeri della Feed economy, che sono raccolti nello studio Nomisma, dimostrano il ruolo decisivo che i prodotti legati alla zootecnia hanno all’interno dell’economia nazionale. Assalzoo ritiene necessario proseguire questo percorso di analisi e di diffusione dei dati, permettendo di evidenziare l’importanza che riveste la filiera delle produzioni di origine animale e la sua reale dimensione, all’interno del settore agroalimentare italiano.  Prodotti di origine animale che rappresentano una componente fondamentale in una dieta equilibrata come lo è quella mediterranea di cui sono parte integrante.

Il feed al centro – “Lo scorso anno è stato l’avvio di un percorso. Ma l’intuizione è stata giusta e quindi siamo contenti di poter proseguire e portare avanti questa iniziativa” sottolinea Lea Pallaroni, Direttore Generale Assalzoo. “Con la FeedEconomy – prosegue Pallaroni – il valore della mangimistica, inteso non solo dal punto di vista economico ma strategico all’interno della filiera zootecnica, è finalmente messo in primo piano all’interno del ramificato settore agroalimentare. Quest’anno il report è ancora più ricco, contiene ulteriori dati e fornisce un quadro più ampio. È un percorso che abbiamo intrapreso con riscontri importanti e vogliamo proseguire su questa direttrice”.

Assalzoo – “La FeedEconomy è la spina dorsale del Made in Italy alimentare” ricorda Ferrari “il report non lascia spazio a dubbi. Fatturato, occupazione, produzione, sicurezza alimentare, tradizione e cultura: la agro-zootecnico-alimentare italiano è davvero uno dei fiori all’occhiello del nostro sistema paese. Da mangimista, con i miei colleghi imprenditori di Assalzoo, sono – e siamo – davvero molto orgogliosi di accendere i riflettori su un settore troppo spesso sottovalutato se non addirittura a volte visto con sospetto, al quale vogliamo venga restituita la dignità che merita. E si tratta di riflettori che mettono in primo piano il valore, la capacità di rispondere alle esigenze del mercato e la qualità di un lavoro che rende l’agroalimentare italiano un modello in tutto il mondo”.

“Ed è anche per questa ragione abbiamo voluto mettere a disposizioni di tutti il nostro contributo alla coscienza collettiva. È uno strumento di conoscenza a disposizione di politici, Istituzioni, stakeholder, media e opinione pubblica che ci auguriamo possa aiutare a comprendere al meglio la rilevanza di questa filiera lunga. L’auspicio è però che, anche grazie a questi numeri così importanti, si riesca a far comprendere al meglio le esigenze del mondo zootecnico e il ruolo che esso riveste nella definizione del ‘Sistema agro-zootecnico-alimentare Italia’, un sistema strategico per contribuire ad assicurare la sovranità alimentare del Paese, e che porta alta la bandiera dell’agroalimentare italiano nel mondo”, conclude il presidente Assalzoo.