La Federazione dei produttori europei di mangimi composti (Fefac – European Feed Manufacturers’ Federation) accoglie con favore la dichiarazione congiunta dell’Unione Europea e degli Stati Uniti, che annuncia il rafforzamento delle relazioni commerciali tra i due Paesi e l’aumento degli acquisti, da parte degli Stati membri dell’Ue, della soia statunitense. L’accordo prevede anche l’avvio di un dialogo più stretto per facilitare gli scambi commerciali tra Usa ed Europa, con l’obiettivo di eliminare le barriere doganali.
Secondo Fefac, l’intesa andrà a beneficio dell’Unione Europea ma anche del commercio agroalimentare degli Usa, in particolare delle importazioni di soia statunitense e di altri cereali da utilizzare come materie prime per mangimi. “L’industria mangimistica europea continuerà ancora per molti anni a fare affidamento sulle proteine vegetali importate – afferma Nick Major, Presidente Fefac -, per sostenere un’industria zootecnica competitiva e sostenibile”.
Facendo riferimento alla persistente situazione di siccità che interessa aree sempre più estese dell’Europa settentrionale e centrale, il Presidente Major sottolinea che “è possibile che nella campagna in corso l’Unione Europea dovrà aumentare le importazioni di soia e altri cereali da utilizzare per la produzione di mangimi, per provvedere al mantenimento della popolazione di animali”.
Major ha anche espresso preoccupazione per la potenziale introduzione di nuove barriere non tariffarie europee sulla soia e sui cereali statunitensi, sulla base della sentenza della Corte di giustizia europea sulla mutagenesi. “L’inserimento delle nuove tecniche di mutagenesi nell’ambito della direttiva europea 2001/18 potrebbe potenzialmente determinare conseguenze indesiderate, ostacolando l’accesso del mercato europeo alle importazioni di soia statunitense e degli altri cereali usati nei mangimi e minando l’obiettivo del ‘Piano europeo delle proteine’ di ridurre il deficit proteico dell’Unione Europea”.
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