Il 14 marzo 2017, il Parlamento Europeo ha approvato la direttiva quadro sui rifiuti presentata dalla Commissione Europea nell’ambito del pacchetto europeo sull’Economia circolare, senza apportare modifiche alla stesura presentata dalla relatrice Simona Bonafé. La notizia è stata accolta con soddisfazione da Fefac (European Feed Manufacturers’ Federation), Effpa (European Former Foodstuff Processors Association) e Pfp (Primary Food Processors of the EU), che sono liete del fatto che il Parlamento Europeo abbia mantenuto le materie prime immesse sul mercato in qualità di mangimi al di fuori del campo di applicazione della direttiva.
La decisione, sottolineano i tre organismi, conferma che queste materie prime sono soggette solo alla legislazione in materia di alimentazione animale dell’Unione Europea e ai controlli ufficiali sui mangimi. Effpa, Fefac e Pfp evidenziano, inoltre, che le buone pratiche sulla gestione della sicurezza e sulla tracciabilità, applicate nelle varie fasi della catena produttiva dei mangimi, garantiscono il rispetto dei criteri previsti dal protocollo Haccp, diretto a prevenire le possibili contaminazioni degli alimenti.
Le associazioni precisano che con questo atto il Parlamento Europeo rafforza ulteriormente l’idea che chi processa le materie prime alimentari è completamente integrato nella catena alimentare (“food-to-feed chain”) e mangimistica, e non opera come “riciclatore” di rifiuti ((“food) waste recyclers”). Sottolineano, infine, che per questo settore resta di estrema importanza ottenere la certezza del diritto: è necessario che quando gli ex prodotti alimentari vengono immessi sul mercato in qualità di mangimi, il loro status legale non possa essere rovesciato dalle autorità ambientali sulla base criteri d’interpretazione della direttiva quadro sui rifiuti.
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