Coltivare la soia in modo responsabile. È questo il tema dell’iniziativa promossa da Fefac (European Feed Manufacturers’ Federation) e Itc (International Trade Centre), che hanno invitato gli operatori del settore a sottoporre il loro sistema produttivo al vaglio delle “Soy sourcing guidelines”, le linee guida sulla produzione sostenibile della soia elaborate da Fefac.
Fefac è la federazione dei produttori europei di mangimi composti. Rappresenta 25 associazioni nazionali appartenenti a 24 Stati membri dell’UE. Inoltre, riunisce anche organizzazioni provenienti da Svizzera, Turchia, Serbia, Russia e Norvegia con lo status di associato/osservatore.
L’industria mangimistica europea offre lavoro a oltre 110 mila persone. Gli allevamenti europei consumano circa 475 milioni di tonnellate di mangimi l’anno, di cui circa il 30% è costituito da alimenti composti. Il fatturato complessivo dei produttori europei di mangimi composti ha raggiunto, nel 2013, 55 miliardi di euro.
Fefac e Itc hanno annunciato che fra i programmi esaminati, otto risultano conformi ai requisiti previsti dalle Linee guida. Si tratta dei progetti presentati dalle seguenti aziende: Aapresid-Ac, Adm Responsible Soybean Standard, Cargill Triple-S, Cefetra Crs 3.1, Aic Femas, Bemefa (Belgian Compound Industry Feed Association), Iscc Eu & Iscc Plus e Rtrs.
I due organismi invitano, quindi, tutti gli altri produttori europei ad attivarsi per rendere la produzione di soia sempre più sostenibile. “Siamo molto soddisfatti di questo risultato – afferma Angela Booth, presidente della Commissione Sostenibilità di Fefac -. Molti dei titolari dei programmi approvati hanno attuato ingenti sforzi per allineare i loro sistemi ai requisiti richiesti. Adesso tutti gli operatori del mercato hanno la possibilità di agire in linea con quanto previsto dalle Soy Sourcing guidelines”.
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