In qualità di nuovo Presidente di Fefac (European Feed Manufacturers’ Federation), nel primo anno di svolgimento della sua carica Nick Major si è adoperato per attuare la “Visione dell’industria dei mangimi 2030”, che era stata avviata durante la presidenza di Ruud Tijssens nel 2016. Di seguito, il Presidente illustra i risultati ottenuti durante il periodo 2017-2018.
“La ‘Visione dell’industria dei mangimi 2030’ ha segnato il passaggio da un approccio difensivo a un approccio proattivo, e sono lieto di vedere che durante il mio mandato sta già dando i primi risultati – afferma Major -. Abbiamo continuato a porre l’industria mangimistica al centro delle soluzioni che sono in grado di affrontare le preoccupazioni della società in relazione alla produzione di bestiame. Due esempi sono rappresentati dal ruolo dell’alimentazione animale nella gestione della salute degli animali d’allevamento e dal contributo dell’industria dei mangimi al successo del ‘Piano europeo delle proteine’, che sono stati i temi principali della nostra recente assemblea generale che si è svolta a Lione, in Francia”.
“Come sempre, la sicurezza dei mangimi resta la principale priorità di Fefac e abbiamo continuato a collaborare con la DG Sante e con le autorità di controllo pubbliche e private per migliorare i processi e per sviluppare ulteriori capacità in questo settore – aggiunge il Presidente -. Non ci dovrebbero essere dubbi sul fatto che la sicurezza dei mangimi è un obiettivo comune per il settore pubblico e privato, e che la cooperazione in quest’ambito non può che essere logica e ragionevole. Fefac rappresenta un partner responsabile per le autorità pubbliche nell’opera di facilitare l’interazione tra pubblico e privato”.
“Sul tema della sostenibilità, Fefac si è impegnata a realizzato la sua ‘Visione’ attraverso la pubblicazione del documento ‘PEFCR Feed for Food-Producing Animals’ nel maggio 2018 e del database Gfli nel giugno 2018 – spiega Nick Major -. Si tratta di uno sforzo monumentale da parte di coloro che sono stati coinvolti nella realizzazione di queste opere. È facile perdersi nelle specifiche tecniche quando non si è esperti di Lca, ma non bisogna sottovalutare quanto sia forte il segnale che l’industria europea dei mangimi composti ha dimostrato con la realizzazione di quegli strumenti. Ciò significa che vogliamo innanzitutto calcolare in modo obiettivo gli effetti sull’ambiente delle nostre attività e quindi dimostrare in modo obiettivo e verificabile come possiamo migliorare. Stiamo dimostrando una matura consapevolezza delle dimensioni dell’impatto ambientale dovuta alla realizzazione dei prodotti per animali e siamo pronti a produrre mangimi tenendo conto degli obiettivi di riduzione delle emissioni”.
“Le ‘Fefac Soy Sourcing Guidelines’ rappresentano un altro elemento delle iniziative messe in atto per incrementare la sostenibilità, ma per me sono diventate molto di più – sottolinea il Presidente Fefac -. Siamo impegnati a diffondere l’impiego di pratiche agricole sostenibili nei paesi da cui provengono le nostre materie prime per mangimi. Quest’anno abbiamo assistito al fatto che i responsabili politici possono perdere fiducia nelle commodities a seguito di una segnalazione negativa dei media. Non possiamo nascondere il fatto che la soia è definita come ‘materia prima che mette a rischio le foreste’ Le ‘Fefac Soy Sourcing Guidelines’ costituiscono la nostra migliore garanzia per garantire la conformità legale della soia importata nell’UE e per prevenire un calo dell’arrivo di questa merce sul mercato a causa delle preoccupazioni ambientali”.
“In questo senso, i confini tra sostenibilità e aderenza ai requisiti legali stanno svanendo. È ora di smettere di considerare la promozione della sostenibilità come un elemento aggiuntivo che va oltre i requisiti legali dell’UE, dato che se i politici volessero, potrebbero introdurre nuovi criteri ambientali nella normativa che regola la produzione dei mangimi. Con i 17 programmi di coltivazione responsabile della soia che fino al mese di luglio 2018 hanno superato con successo le valutazioni di Itc (International Trade Centre), Fefac si è impegnata attivamente con i partner che si trovano all’inizio e alla fine della catena di valore della soia, comprese le organizzazioni dei produttori di soia di Stati Uniti, Brasile e Argentina, per ottenere una fornitura di soia prodotta in modo sostenibile – conclude Nick Major -. Durante il resto della mia presidenza, renderò prioritario incoraggiare la produzione di cibo e incentivare le industrie a lavorare insieme a Fefac per raggiungere l’obiettivo di eliminare la deforestazione”.
redazione