La Federazione Europea dei Produttori di Mangimi Composti (FEFAC) ha annunciato con un comunicato stampa la pubblicazione dell’aggiornamento delle Regole di Categoria dell’Impronta Ambientale del Prodotto (PEFCR) per i Mangimi destinati agli Animali da Produzione Alimentare. Questo aggiornamento, pubblicato il 14 febbraio 2025 sul sito di FEFAC, riguarda principalmente aspetti tecnici, senza modificare significativamente la metodologia esistente.
L’aggiornamento mantiene la validità del PEFCR fino ad almeno dicembre 2025, data entro la quale sarà stabilita una revisione più approfondita. Il processo di aggiornamento tecnico ha già avviato un inventario delle possibili migliorie, con FEFAC che invita esperti del settore a contribuire con ulteriori suggerimenti nei prossimi anni.
FEFAC infatti rappresenta 21 associazioni nazionali in altrettanti Stati membri dell’UE, oltre a membri associati nel Regno Unito, Svizzera, Turchia e Norvegia. Il settore impiega oltre 100.000 persone in circa 3.500 siti produttivi, per lo più situati in aree rurali con limitate opportunità di lavoro.
Gli animali da allevamento nell’UE-27 consumano circa 830 milioni di tonnellate di mangimi all’anno, di cui il 20% è prodotto dai mangimifici industriali. Il fatturato dell’industria europea dei mangimi composti è stimato in 55 miliardi di euro.
Un impegno continuo per la sostenibilità
Il presidente di FEFAC, Pedro Cordero, in un comunicato stampa ufficiale ha sottolineato l’importanza di questo aggiornamento per facilitare le aziende nella comunicazione delle prestazioni ambientali dei mangimi composti: questo obiettivo si allinea con il Green Feed Labelling Code, recentemente approvato, e con il GFLI Database, “due strumenti fondamentali per migliorare la trasparenza e la sostenibilità nel settore”.
Nei prossimi mesi verrà pubblicato anche il PEFCR Marine Fish, per il quale FEFAC ha partecipato alla Segreteria Tecnica. Con l’introduzione del PEFCR per il settore ittico e per il lattiero-caseario, l’Unione Europea avrà due metodologie approvate per la valutazione dell’impronta ambientale dei prodotti di origine animale.