Resta sostanzialmente stabile la produzione di mangimi in Europa. Nel 2019 – secondo le stime di Fefac, Federazione europea dei Produttori di mangimi – nei 28 Paesi l’output è stimato a 161,7 milioni di tonnellate. Rispetto all’anno precedente c’è stato un leggero calo, dello 0,9%. L’unico comparto che vede aumentata la produzione è quello dei mangimi per avicoli, in flessione invece la produzione delle altre specie.
Nel comparto avicolo si è passati dai 55,5 milioni di tonnellate del 2018 ai 56 milioni di tonnellate del 2019, con un incremento dello 0,1%. Un aumento inferiore all’aumento atteso della produzione di carne bianca: +2,5%. Dietro questa tendenza potrebbero esserci le maggiori importazioni, soprattutto dal Brasile, e i miglioramenti dell’efficienza dei mangimi. In ogni caso la produzione di mangimi per il comparto avicolo resta il segmento più avanzato in termini di output in Europa.
Nel settore bovino l’andamento nel corso dell’anno ha visto prima un forte aumento della domanda di mangimi e poi una frenata. Lo scarso foraggio per via della siccità e delle ondate di calore del 2018 ha spinto gli allevatori a chiedere più mangimi industriali nel primo trimestre 2019. Ma per il resto dell’anno, con condizioni meteo nella norma e con le maggiori restrizioni alle emissioni di fosforo in alcuni Paesi, c’è stato un calo del 2,3% rispetto al 2018. Peggio è andata per Irlanda e Regno Unito (rispettivamente -15% e -7%).
Anche per i suini la produzione di mangimi è in calo: -1%. Nonostante le buone opportunità per l’export sulla spinta della guerra commerciale tra Pechino e Washington e della diffusione della Peste suina africana in molti Paesi asiatici a cominciare dalla Cina stessa, la produzione di carne è aumentata di poco. I Paesi europei colpiti dall’epidemia hanno registrato un netto calo della produzione: -15% in Romania e – 9% in Bulgaria.
(mio.t) |
2018 |
2019 |
%Var 2019/2018 |
Mangime per bovini |
47 |
45,5 |
-2 |
Mangime per suini |
51 |
50,5 |
-1 |
Mangime per avicoltura |
55.5 |
56 |
0,1 |
Totale |
163 |
161,5 |
-0,9 |
Nel prossimo anno la produzione industriale di mangimi probabilmente rimarrà stabile con un margine di incertezza di +/- 2%. Per il comparto avicolo molto dipenderà dal Brasile, quanto riuscirà a riprendersi la sua posizione sul mercato mondiale dopo lo scandalo di due anni fa ricominciando a esportare in Europa. La domanda di mangimi si stima possa variare tra -0.5/+1.5%.
Stabile la previsione per il settore suinicolo nei Paesi esenti dalla Peste suina africana grazie alla maggiore domanda dei Paesi terzi. I Paesi colpiti dalla malattia, invece, difficilmente riusciranno a invertire la tendenza. Continuerà a pesare la pressione per il taglio alle emissioni nei Paesi Bassi che può tradursi in una riduzione numerica delle consistenze. Naturalmente il quadro potrebbe cambiare di molto se la Peste suina africana dovesse diffondersi tra gli allevamenti dei maggiori produttori di carne di maiale (Spagna, Germania, Danimarca e la stessa Olanda).
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redazione