Più spazi, più espositori e più eventi. La nuova edizione di Fieragricola, la numero 114, dal 29 gennaio all’1 febbraio, si presenta con numeri in crescita. L’hub di Veronafiere è pronto ad aprire i suoi spazi a professionisti, associazioni di categoria e visitatori da tutto il mondo in una quattro giorni interamente dedicata all’agricoltura. Dieci padiglioni e 67.500 metri quadri di superficie netta ospiteranno 900 espositori (+8,2% rispetto alla scorsa edizione) e una lunga serie di eventi: oltre 130 convegni, approfondimenti e corsi di formazione. Le attività riguarderanno, tra gli altri temi, la zootecnia e la meccanizzazione agricola, vigneti, frutteti e colture specializzate, l’energia da fonti rinnovabili, agrofarmaci, fertilizzanti e sementi, l’imprenditoria agricola.
In primo piano la questione ambientale e la sostenibilità che chiamano in causa anche l’agricoltura. «Fieragricola 2020 accende i riflettori, in particolare, sulle grandi sfide alle quali l’agricoltura è chiamata a dare risposte, a partire dal Green Deal”, come sottolinea il presidente di Veronafiere Maurizio Danese. “Conseguire la neutralità climatica entro il 2050 richiede sforzi congiunti su scala mondiale e un impegno netto da parte di tutti gli attori della filiera agricola in termini di lotta ai cambiamenti climatici, biodiversità, agroecologia, sostegno alle energie rinnovabili e all’economia circolare, secondo il progetto Ue Farm to Fork”.
Sempre sul fronte green, in primo piano ci sarà anche l’economia circolare, un sistema economico che vede nell’agricoltura una piena realizzazione con, ad esempio, la valorizzazione dei reflui zootecnici, le energie rinnovabili, fino al riutilizzo e alla valorizzazione degli scarti.
Tra Croazia e Africa
Il convegno inaugurale vedrà la partecipazione del ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova. Tra gli altri ospiti anche la sua omologa della Croazia Marija Vučković. Il Paese balcanico è infatti il Paese ospite di questa edizione di Fieragricola, solo uno dei trenta Stati invitati alla rassegna veronese. Le aree più rappresentate sono, oltre a quella balcanica, l’Europa Centrale e l’Africa, dall’Algeria all’Etiopia, dal Senegal alla Tanzania.
In particolare il continente africano sarà al centro di un approfondimento tematico sull’internazionalizzazione dell’agricoltura italiana. Nomisma ha elaborato infatti un’analisi sulle opportunità commerciali per il settore primario italiano in Africa, l’import e l’export e sullo stesso comparto agricolo nei Paesi al di là del Mediterraneo (superfici, colture, zootecnia, ecc.).
Le relazioni tra Africa e Italia sono già molto strette. Nel 2018 l’Italia, secondo Ice-Agenzia, ha esportato in 49 Paesi dell’Africa Subsahariana 5,46 miliardi di euro rispetto ai 5,08 del 2017. I dati del 2019 (gennaio-maggio) segnalano un incremento del 6,2% su base tendenziale. E Veronafiere punta a diventare un ponte fra Europa e Africa per sostenere lo sviluppo delle filiere agricole locali.
La meccanica agricola vale poco meno di 8 miliardi
Una vasta area degli spazi fieristici sarà riservata alla meccanica agricola, con prove dal vivo di mezzi e macchine, trattrici, macchine agricole e attrezzature, e mezzi telescopici. In Italia la meccanica vale circa 7,9 miliardi di euro e si sta sempre più evolvendo verso l’agricoltura di precisione, la digitalizzazione e i big data.