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Filiera suinicola a dura prova, tra le sfide della PSA e dei costi di produzione

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carne peste suina

Le diverse problematiche sanitarie e i costi di produzione che restano particolarmente elevati, sebbene in diminuzione, sono i due aspetti che maggiormente influiscono sul mercato suinicolo mondiale: nel primo trimestre del 2023 la produzione dell’Unione Europea ha registrato un calo del 7,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con i prezzi della carne suina che hanno raggiunto livelli record. Solo a maggio si è osservato il primo segnale di arresto

In Italia, nei primi quattro mesi del 2023, la produzione suinicola ha subito una diminuzione del 6,5%, con oltre 4,3 milioni di capi macellati, di cui circa i tre quarti all’interno del circuito DOP. La minore disponibilità di prodotto, in contrasto con una domanda finale stabile, ha mantenuto elevata la pressione sui prezzi lungo la filiera: a maggio 2023 le variazioni dei prezzi su base annua sono state del 32% per i suini pesanti destinati al circuito tutelato, del 15% per le cosce fresche destinate al circuito tutelato e del 16% per il lombo taglio Padova destinato al consumo fresco.

Per quanto riguarda il commercio estero, la minore offerta interna ha portato a un aumento degli approvvigionamenti dall’estero di capi vivi (+3,6% in quantità nei primi tre mesi del 2023) e di carni suine per il consumo fresco. Tuttavia, le importazioni di prosciutti freschi destinati all’industria, di carni surgelate e di preparazioni e conserve sono diminuite a causa della scarsa convenienza. L’aumento generalizzato dei prezzi ha contribuito a una crescita del fatturato nazionale sui mercati esteri, in particolare per le preparazioni e le conserve suine, che hanno registrato un aumento del 12,1% in valore nel primo trimestre del 2023, accompagnato da una crescita dei volumi del 7,8%.

A livello nazionale nel primo semestre del 2023 le carni suine hanno perso attrattiva nelle scelte di consumo degli italiani, registrando una diminuzione del 3,4% in termini di volumi acquistati. Anche per i salumi si è verificato un calo generalizzato dei volumi acquistati (-4%), ad eccezione della mortadella.

La filiera suinicola affronta ancora diverse criticità, dalla diffusione della PSA (peste suina africana) ai costi di produzione ancora elevati e alle difficoltà di accesso al credito. I prezzi elevati spingono i consumatori a ridurre i volumi di acquisto e a cercare prodotti più economici. Solo la ristorazione e le esportazioni offrono prospettive positive per i prossimi mesi, con un’attenzione alla competitività dei prodotti di fascia alta.